Pm Bergamo: l’Italia ha affrontato il Covid-19 con un Piano pandemico non aggiornato

Pm Bergamo: l’Italia ha affrontato il Covid-19 con un Piano pandemico non aggiornato
Giuseppe Ruocco
18 gennaio 2021

L’Italia ha affrontato l’emergenza coronavirus con un piano pandemico messo a punto nel 2006 e mai più riaggiornato. La conferma è arrivata dal procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, dopo l’audizione di Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, ascoltato per oltre sei ore dai magistrati come persona informata dei fatti. “Il piano in vigore è quello del 2006, almeno è quello che ci è stato detto”, ha messo in chiaro il magistrato al termine dell’audizione di Ruocco. “Ho risposto a tutte le domande e ho contribuito a fare chiarezza”, ha detto il dirigente del ministero lasciando il palazzo della Procura di Bergamo.

Ruocco è solo uno dei dirigenti del ministero della Salute convocati dai magistrati di Bergamo come persone informate sui fatti. Domani toccherà Francesco Magliarino, uno dei dirigenti del ministero che nel 2017 avrebbe dovuto aggiornare il piano pandemico del 2006, rispondere alle domande dei pm, mentre mercoledì sarà Claudio D’Amario, ex direttore generale del dipartimento prevenzione dello stesso dicastero, a presentarsi in procura. Secondo la ricostruzione dei pm orobici, il piano pandemico del 2006 non sarebbe stato aggiornato nel 2017 se non con alcuni copia e incolla del documento precedente. Qualora dovessero emergere responsabilità penali in capo ai dirigenti del ministero della Salute, il filone d’indagine sul mancato aggiornamento del piano pandemico verrebbe trasferito alla procura di Roma per competenza territoriale. Gli altri fronti dell’inchiesta bergamasca riguardano la mancata istituzione di una zona rossa in Bassa Val Seriana, il boom di morti nelle Rsa della zona e la gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e riaperto dopo la scoperta dei primo due casi di Covid il 23 febbraio scorso.

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