Quirinale, Letta punta su incontro con Salvini e prova a proteggere Draghi

Quirinale, Letta punta su incontro con Salvini e prova a proteggere Draghi
Matteo Salvini e Enrico Letta
24 gennaio 2022

“E’ sicuramente molto complicato, ma sono ottimista”. Enrico Letta riassume così, parlando dalle telecamere di Rai Tre, la situazione delle trattative per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il passo indietro di Silvio Berlusconi non ha affatto spianato la strada ad un’intesa e, anzi, ha persino complicato la possibile elezione di Mario Draghi. Quel no arrivato da leader di Fi era inatteso e ha ulteriormente ingarbugliato la matassa, offrendo sponda alla freddezza del Movimento 5 stelle e di Matteo Salvini. Un problema, perché come dicono in molti “così rischiamo di perdere Draghi sia a palazzo Chigi che al Quirinale”. E Letta ora è convinto che proprio il colloquio con il leader della Lega potrà essere decisivo per sbloccare la situazione.

Di sicuro, appunto, ora è più faticoso mantenere l’asse con M5s, un’alleanza che comunque Letta vuole preservare a tutti i costi, nonostante tutto. Persino un esponente di Leu – il partito forse più “amico” di Conte, dopo il vertice di oggi lasciava trasparire una certa irritazione: “Non si può tirare fuori così il nome di Andrea Riccardi, una figura autorevole che viene buttata lì tanto per sventolare una bandiera…”. Non è il momento delle bandiere anche secondo Letta, il segretario Pd incontrando i grandi elettori del suo partito cerca di proteggere Riccardi dal tritacarne del toto-nomi: “E’ il mio profilo ideale”, dice. Ma poi precisa: “E’ il nostro ideale di presidente, non è un candidato di bandiera”. Il segretario Pd è convinto che oggi sia meglio votare scheda bianca, piuttosto che mettere in pista appunto dei candidati-simbolo. Conte, invece, preferirebbe mettere subito in pista un nome, come appunto quello di Riccardi.

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Letta la pensa diversamente, è convinto che si potrà arrivare ad uno sblocco della situazione solo se si chiarirà la situazione nel centrodestra, a cominciare dalla posizione di Salvini. Per questo è diventato fondamentale l’incontro con il leader della Lega. Così come il Pd vuole capire se davvero Fi è per il no al premier. “Probabilmente voteremo scheda bianca, per dare un segno di disponibilità e apertura all’interlocuzione”. Al contrario, un candidato di bandiera rilancerebbe la contrapposizione, quella che Letta chiede di evitare avvertendo: “Ulteriori candidature di centrodestra faranno la stessa fine di quella di Berlusconi”. Da settimane lo schema del leader Pd prevede tre opzioni: o un nome “super-partes”, o il Mattarella-bis, o l’elezione di Draghi. Il punto di partenza è che non si spacchi l’attuale maggioranza di governo. La priorità, per il leader Pd, è che tutti si convincano di un punto fondamentale, “nessuno deve vincere, affinché tutti vincano”. Vale per Salvini, che insiste a chiedere un nome di centrodestra, forse sperando di poter trovare sponde tra le varie anime M5s. Ma vale, appunto, anche per gli alleati dei 5 stelle, che sembrano ansiosi di marcare un’autonomia dal Pd per esigenze di posizionamenti interni.

“A Salvini chiederò se il no su Draghi è ultimativo”, aggiunge. L’eventuale elezione del premier può avvenire solo a partire dalla maggioranza di governo, Letta lo sa. O Draghi è il candidato innanzitutto di chi lo sostiene oggi a palazzo Chigi o non può essere in campo. Altra ottima soluzione sarebbe il Mattarella-bis, ma il premier va tutelato, per il leader Pd, perché “siamo tutti consapevoli del ruolo fondamentale che sta svolgendo”. Ma un messaggio il leader Pd lo manda anche alla sinistra del suo partito quando dice che bisogna mettere da parte la “retorica della politica versus tecnocrazia”.

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Ma, a questo punto, bisogna valutare bene anche la posizione di ciascuno su un eventuale bis dell’attuale capo dello Stato. Vero che Mattarella ha ripetuto più volte di non voler essere rieletto, ma una presa di posizione larga, almeno dell’attuale maggioranza di governo, potrebbe cambiare il quadro. “Sergio Mattarella per noi sarebbe il massimo, la soluzione perfetta – ha detto Letta -. Oggi parlerò anche di questo con Salvini”. Le prossime ore saranno estremamente difficili, una mossa sbagliata rischia di far sfuggire di mano la situazione. Tuttavia, il segretario Dem è ottimista: “Sono convinto che nelle prossime 48-72 ore le forze politiche daranno il meglio”.

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