Repubblica Ceca, la fabbrica di Schindler diventa luogo della memoria vittime dell`Olocausto

Repubblica Ceca, la fabbrica di Schindler diventa luogo della memoria  vittime dell`Olocausto
17 agosto 2016

di Giovanni Usai

Oskar-Schindler_1601702cLanciato in Repubblica ceca il progetto di trasformare in un luogo della memoria, dedicato alle vittime dell`Olocausto, una ex fabbrica in rovina, dove si svolse l`ultimo atto dell`impresa di Oskar Schindlern (foto). Ci troviamo a Brnenec, un villaggio di poco più di mille abitanti, al confine fra la Boemia e la Moravia, un centinaio di chilometri a Est di Praga. E` qui che Schindler alla fine della guerra portò a compimento l`opera di salvare quasi 1.200 ebrei dallo sterminio, con lo stratagemma di farli lavorare nelle sue fabbriche come personale necessario allo sforzo bellico. La vicenda – fatta conoscere al grande pubblico 50 anni dopo dal film Schindler`s List, di Steven Spielberg – era iniziata qualche anno prima a Cracovia, in Polonia. Il progetto del memoriale di Brnenec è di una fondazione, il Nadacni fond Soa a Oskara Schindlera, nata su iniziativa dello scrittore Jaroslav Novak Vecernicek, con l`intento di restaurare l`antico sito industriale, ora in totale rovina, con la realizzazione anche di una esposizione permanete dedicata alla figura di Schindler e della moglie Emilie, che lo aiutò nell`impresa. L`alternativa, se non si procederà quanto prima alla ristrutturazione, è che l`edificio, devastato dalle intemperie e dai vandali, si trasformi definitivamente in un cumulo di macerie.

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mix-fabbrica-oggiIl villaggio di Brnenec è situato, tra l`altro, ad appena un quarto d`ora di auto da Svitavy, la cittadina dove Schindler nacque nel 1908, figlio di genitori appartenenti alla comunità tedesca presente allora in questa zona. Svitavy, in quel periodo Impero Austro-Ungarico, costituiva il classico ambiente multiculturale, abitata com`era da cechi, tedeschi ed ebrei. Anche la moglie Emilie era nata in Moravia, da una famiglia di lingua tedesca. Nel 1944, quando l`Armata Rossa si trovava ormai alle porte della Polonia, con i nazisti che affrettavano le operazioni di sterminio, Schindler riuscì a trasferire la sua attività e tutto il personale da Cracovia proprio qui, nel villaggio di Brnenec, evitando ai suoi operai il destino di essere deportati e consentendo loro di arrivare alla primavera del 1945 e alla liberazione. Trascorsi alcuni anni dopo la fine della guerra, con l`avvento dei comunisti al potere, lo stabilimento di Brnenec venne nazionalizzato e si dovette attendere la caduta del regime perché la fabbrica venisse nuovamente privatizzata e convertita in industria tessile.

Nel 2004 la società però fallì, dando inizio al degrado che dura sino a oggi. Negli ultimi anni tutti i tentativi di salvare questo luogo sono naufragati. Uno dei motivi, probabilmente, è anche il fatto che da queste parti sono ancora in tanti a storcere il naso davanti alla figura di Schinder, a ricordare come negli anni Trenta – prima di compiere l`impresa per la quale è passato alla storia – il giovane Oskar, appartenente come detto alla minoranza tedesca, fu uno dei primi ad aderire al nazismo e a favorire quel clima di apertura a Hitler che poi portò nel 1939 alla invasione della Cecoslovacchia. E` storicamente provato che Schindler sin dal 1936 aveva iniziato a collaborare con l`Abwehr, il servizio d`intelligence militare tedesco, alle dipendenze dell`ammiraglio Wilhelm Canaris. Insomma, pagine controverse della vita di Schindler troppo gravi per poter pensare di onorarne la figura. Vedremo se l`iniziativa di Vecernicek e della sua fondazione riuscirà nei prossimi anni ad andare in porto. Il proprietario della vecchia fabbrica si è reso disponibile a cedere l`intera area. Il progetto non mancherebbe senz`altro del sostegno della parte pubblica, visto l`elevato valore storico comunque riconosciuto a questo luogo.

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