Rimosso monolite radioattivo, operazione unica la mondo

Rimosso monolite radioattivo, operazione unica la mondo
19 dicembre 2019

Il blocco di cemento sollevato da questa gru speciale è solo l’ultimo di una serie di 4 pozzi contenenti rifiuti radioattivi e che componevano il monolite gigante del peso di 130 tonnellate nel centro di ricerca Itrec di Rotondella, vicino a Matera. Sogin lo ha rimosso completamente. Con il completamento della rimozione del monolite Sogin, l’azienda pubblica che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari italiane dismesse e della gestione dei rifiuti radioattivi, compie un altro passo verso il decommissioning del sito, un tempo destinato alla ricerca per il ciclo del combustibile nucleare, e la bonifica dell’area.

Il know how dell’operazione è tutto italiano targato appunto Sogin ed è senza precedenti a livello internazionale. Come spiega l’amministratore delegato, Emanuele Fontani: “All’interno di quel pozzo ci sono spezzoni ci combustibile, parti che si sono attivate all’interno del reattore, estremamente importanti per il contenuto radiologico. Per rilasciare il sito qua non dovrà restare nulla. Questa parte d’impianto era stata progettata per restare qui in eternità… siamo riusciti a trasformare in reversibile, ‘retrievable’ è il termine tecnico, recuperabile, ciò che era stato progettato come irreversibile. Abbiamo trasferito materiale molto complicato sia per la dose che per il rischio per i nostri operatori, in materiale pronto ad essere spostato altrove”.

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Il materiale infatti è stato depositato temporaneamente in loco, in attesa di essere trasferito nel futuro deposito nazionale per il quale l’Italia ha una deadline del 2025 mentre per i rifiuti ad alta attività potrebbe far parte di un consorzio di più paesi. Come chiarisce ancora Fontani: “il deposito è fatto di due parti, una superficiale e una porzione dove i materiali a più alta attività resteranno in attesa di un deposito geologico. Per un discorso economico, l’Italia dovrà probabilmente associarsi a più paesi per creare un deposito sovrannazionale”.

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