Rimpasto, le possibili mosse di Giorgia Meloni dopo le Europee

Rimpasto, le possibili mosse di Giorgia Meloni dopo le Europee
Giorgia Meloni
4 aprile 2024

La dinamica del potere politico, soprattutto in periodi post-elettorali, è intrisa di una tentazione costante: rivedere la squadra governativa per adeguarla alle nuove sfide e agli equilibri di potere. È una strategia che si è ripetuta nel corso della storia politica italiana, da Matteo Renzi a Silvio Berlusconi, e che potrebbe manifestarsi nuovamente nel futuro prossimo con Giorgia Meloni.

Dopo le elezioni europee, che potrebbero ridisegnare gli assetti politici all’interno della maggioranza, si profila l’ipotesi di un rimpasto nell’esecutivo. Tuttavia, ci sono vari fattori da considerare prima di compiere tale mossa. Innanzitutto, il delicato equilibrio tra i partiti di coalizione, che potrebbero reagire con malumore a un ridimensionamento o a una ridefinizione dei loro ruoli all’interno del governo. In questo contesto, sembra che Meloni abbia optato per una strategia cauta, evitando cambiamenti radicali che potrebbero destabilizzare l’attuale coalizione. Allo stesso tempo, è consapevole della necessità di eventuali aggiustamenti per affrontare le sfide future.

Tra le caselle che potrebbero essere lasciate vacanti nei prossimi mesi, spiccano quelle dei ministri del Turismo e degli Affari Europei, attualmente occupate da Daniela Santanchè e Raffaele Fitto, rispettivamente. Santanchè ha ammesso la possibilità di dimettersi in caso di rinvio a giudizio per le inchieste su Visibilia, mentre Fitto potrebbe essere destinato a Bruxelles come commissario europeo. Nel caso di una sostituzione, sembra che Meloni preferisca optare per nuovi innesti piuttosto che per un rimpasto massiccio. Questo perché un cambiamento troppo radicale potrebbe aprire la scatola di Pandora delle trattative e scontentare gli alleati di coalizione.

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Anche la questione dei sottosegretari potrebbe richiedere qualche aggiustamento, ma è probabile che si limiti a colmare le caselle vuote lasciate da dimissioni precedenti, come quelle di Vittorio Sgarbi al ministero della Cultura e di Augusta Montaruli all’Istruzione. Insomma, mentre le voci di un possibile rimpasto circolano, sembra che Meloni stia ponderando attentamente ogni mossa, cercando di bilanciare le esigenze di stabilità politica con la necessità di affrontare le sfide future con una squadra governativa adeguata.

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