Sicilia, riforma Province al palo. I due volti del Pd

Sicilia, riforma Province al palo. I due volti del Pd
16 febbraio 2015

di Giuseppe Novelli

Dopo mesi di silenzi, ritorna alla ribalta la riforma della Province in Sicilia, al palo da circa un anno, lasciando nel limbo gli stessi enti e personale. Una riforma portata avanti soprattutto con il voto del Partito Democratico, ma che sa sempre lo stesso partito di Renzi ha in merito manifestato mal di pancia. Ora è sempre lo stesso Pd a continuare a criticare la riforma e a chiedere un cambio di passo. Eloquente l’affermazione del pezzo da novanta Antonello Cracolici (Pd): “In Sicilia rischiamo di sbattere la faccia contro il muro, perché nel frattempo il Governo nazionale ha sciolto le province, sta promuovendo la mobilità dei dipendenti provinciali negli altri enti, a carico dello Stato, mentre in Sicilia se non ci muoviamo ci troveremmo con migliaia di dipendenti provinciali a carico della Regione. Un disastro totale senza precedenti”.

ORLANDO Per il presidente Anci Leoluca Orlando “è fondamentale adeguare la Sicilia alla normativa nazionale sulla riforma delle Province” perché “cosi’ come e’ scritto questo disegno di legge porta al fallimento dell’Ente intermedio finanziario il giorno dopo l’approvazione della legge stessa”. Un ddl, quello della riforma delle Province, che reca “elementi di perplessita’” in seguito alle quali “solo un pazzo puo’ fare il presidente del Libero consorzio o candidarsi a fare il sindaco metropolitano. Non e’ una provocazione ma, cosi’ com’e’, senza modifiche sul versante normativo, con l’eliminazione di alcune norme, non si arriva da nessuna parte”, conclude Orlando.

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FORZA ITALIA Sul fronte dell’opposizione, “Forza Italia e il centrodestra avevano ragione a proporre l’elezione diretta del presidente della provincia e del sindaco metropolitano- afferma Alfio Papale, membro della commissione Affari Istituzionali dell’Ars – e ciò per dare legittimazione e centralità ad un ente intermedio che viene oggi riconosciuto essenziale nel governo di area vasta anche da esponenti della sinistra, tra questi il sindaco di Palermo Orlando, e da molti che lo avevano precedentemente attaccato”. Per Papale “il ddl sul quale stiamo discutendo accoglie in parte anche le nostre proposte che guardano al rafforzamento delle competenze dell’ente intermedio, nell’ottica di un efficientamento e di una riorganizzazione dei servizi da erogare alla collettività”.

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