Soldatesse molestate, maresciallo dell’Esercito indagato

Soldatesse molestate, maresciallo dell’Esercito indagato
4 giugno 2019

Violenza sessuale e maltrattamenti, con l’aggravante razziale: sono i reati contestati dalla procura di Torino a un maresciallo della brigata alpina Taurinense, che, secondo la pm Barbara Badellino, avrebbe molestato tre soldatesse durante alcune esercitazioni militari. Il maresciallo e’ accusato, inoltre, di aver maltrattato e insultato un soldato di origini marocchine, apostrofandolo con frasi razziste. Sono indagati anche due ufficiali dell’esercito, un capitano che non avrebbe denunciato i fatti e un tenente colonnello, accusato di favoreggiamento. L’indagine prese le mosse quando una delle soldatesse si confido’ con un carabiniere, che si attivo’ immediatamente.

Gli episodi contestati si sarebbero protratti per un anno a partire dal gennaio del 2017, in occasione degli allenamenti in montagna (in Alta Valle di Susa, in Valle d’Aosta e sul Passo del Tonale fra Trentino e Lombardia) per preparare le gare di sci delle truppe alpine. E’ in quelle occasioni che il maresciallo, secondo le accuse, avrebbe molestato le tre donne (che hanno tra i 21 e i 25 anni). Mani che si appoggiano ai fianchi o che sfiorano i glutei, baci sulle guance. Atti di violenza sessuale, secondo il codice. E poi ci sono le frasi e gli atteggiamenti che, per gli inquirenti, vanno troppo oltre i semplici sfotto’ e le battute ‘da caserma’. A coordinare l’inchiesta e’ il pubblico ministero Barbara Badellino della procura di Torino. La Procura ha notificato l’avviso di fine indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio.

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LO STATO MAGGIORE Lo Stato maggiore dell’Esercito ha reso noto che il maresciallo e’ stato sospeso sin dallo scorso novembre. “Si tratta – informa un comunicato – di comportamenti indegni, inaccettabili e immorali, ancora piu’ gravi per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato”. L’Esercito rivendica “tolleranza zero nel contrastare tali inammissibili condotte” e manifesta “totale condanna, nessuna giustificazione e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione”. Nel confermare la “massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti”, lo Stato maggiore conclude ricordando che “chi si macchia di tali comportamenti offende fortemente la dignita’ e l’onore di tutto il personale che, invece, con profonda integrita’, professionalita’ e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita”.

LA CRIMINOLOGA “Più volte è stato lanciato l’allarme da parte delle autorità competenti che esiste un aumento di reati a sfondo sessuale all’interno delle caserme e delle forze armate, proprio per l’ingresso delle donne. Un ingresso che deve essere difeso come una prova di maturità sulla parità di genere, ma che deve essere accompagnato da una legislazione moderna, che invece resta ferma a un ragionamento maschilista e superato”. Così, in una nota, Antonella Cortese criminologa e vice presidente dell’Osservatorio nazionale dei diritti e della salute dei militari e forze dell’ordine in relazione alle presunte molestie subite da tre soldatesse di Torino. “Il maresciallo capo plotone è accusato di violenza sessuale, ma è evidente – conclude – che non si può arrivare a questo punto, perché la violazione ormai è stata commessa”.

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