Tavecchio chiude a riduzione serie A a 18 squadre: “pura utopia”

Tavecchio chiude a riduzione serie A a 18 squadre: “pura utopia”
9 gennaio 2017

“Stiamo facendo vari incontri ma pensare di dire a quelli della serie A di diminuire l’organico da 20 a 18 squadre è pura utopia. Bisogna operare sui campionati minori”. Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, intervenendo ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Radio Uno. “Mi sono scontrato con un muro invalicabile – continua Tavecchio – per cui sono passato a una valutazione diversa, a una selezione che nasce da una valutazione economica: squadre che hanno situazioni economiche precarie non possono partecipare ai campionati. Questo porterà a una riduzione ma la serie A deve rendersi conto della complementarietà delle due leghe sottostanti. Se la serie A funziona bene è perché sotto c’è chi fornisce la manodopera”.

Tavecchio apre all’introduzione delle partite nelle festività natalizie. “Le feste comandate sono Natale, Capodanno e la Befana e in questi giorni non si dovrebbe giocare. Tutti gli altri giorni sono disponibili, come il 26 dicembre o il 24. La serie B alla vigilia di Natale mi e’ piaciuta”. “Il tabù è parlare del Natale, ma se si intendono le feste natalizie e le società si mettono d’accordo, per me va bene – assicura – Ma ricordiamoci che non tutti in Europa giocano durante le soste”. Per la prossima stagione difficile partire a Ferragosto “Perché nel nostro paese è sacro ma in prossimità del 15 agosto ci credo”. Non fa paura lo shopping cinese in Europa.

“Se la provenienza di questi profitti è lecita e l’interesse è trovare sbocchi in Europa, va accettato il fatto che scelgono il campionato italiano e le squadre italiane, non credo sia un danno. Apprezzo la filosofia di insegnare il calcio come materia d’obbligo, una scelta politica enorme”, ma sulle offerte faraoniche che in queste settimane arrivano dall’Estremo Oriente: “fra un po’ capiranno che non è una cosa ragionevole”. Infine l’addio di Conte alla Nazionale. “C’è grande soddisfazione per i risultati che sta raggiungendo con il Chelsea. Sapevo perfettamente che Antonio ci avrebbe lasciato dopo due anni, me l’ha detto il giorno che ha firmato l’accordo. Non dico che è una sua grande rivincita, ma in ogni caso c’è grande apprezzamento da parte del sistema sportivo internazionale per un uomo che io credo unico”.

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