Ucraina, Nato: “Rischio conflitto è reale”. Venerdì vertice Usa-Russia

Ucraina, Nato: “Rischio conflitto è reale”. Venerdì vertice Usa-Russia
18 gennaio 2022

In Ucraina “il rischio di conflitto è reale”. Ne è convinto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in merito al dispiegamento di truppe russe al confine con l’Ucraina. Una mossa “difficile non considerare una minaccia” ha detto invece la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, al termine dell’incontro a Mosca con l’omologo russo Sergei Lavrov. “Nelle ultime settimane, oltre 10.000 soldati russi, con carri armati e armi, si sono radunati vicino all’Ucraina senza alcuna apparente ragione. E’ difficile non considerarlo una minaccia”, ha aggiunto la ministra.

“Da quando ho assunto l’incarico di ministra – ha proseguito Baerbock – gran parte dei miei colloqui non ha riguardato le modalità per approfondire la nostra cooperazione, quanto piuttosto le misure da adottare insieme come Unione europea, G7 e Nato riguardo alla situazione russa qualora dovesse dare seguito alle sue minacce”. Perché “non ci sarà sicurezza nella nostra comune casa europea se non ci sono regole su cui tutti possono contare”, ha aggiunto, “e non abbiamo altra scelta che seguirle, anche se il prezzo economico fosse alto”, ha concluso, facendo riferimento alle possibili sanzioni contro Mosca. La tensione è alta e la diplomazia non si ferma.

E così il segretario di Stato Antony J. Blinken ha parlato al telefono, con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il Segretario di stato americano ha sottolineato l’importanza di proseguire un percorso diplomatico per allentare le tensioni legate al “preoccupante accumulo militare russo in Ucraina e nelle sue vicinanze”. A riferirlo è lo stesso Dipartimento di Stato americano. Blinken ha ribadito l’incrollabile impegno degli Stati Uniti nei confronti della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e ha sottolineato che qualsiasi dibattito sulla sicurezza europea deve includere gli alleati Nato e i partner europei, inclusa la stessa Ucraina. I due ministri degli esteri si incontreranno venerdì a Ginevra per cercare una “via d’uscita diplomatica” dalla crisi tra Russia e Ucraina.

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A rimarcare l’alta tensione è anche la stessa Casa Bianca che attraverso la portavoce, fa sapere che “siamo in una fase in cui la Russia può sferrare un attacco in Ucraina in qualsiasi momento”, parlando di una “situazione estremamente pericolosa”. “Nessuna opzione è esclusa” da parte americana per rispondere a un simile attacco, ha affermato Jen Psaki, interrogata in particolare sull’esclusione della Russia da “Swift”, un circuito sicuro per i bonifici internazionali. Queste dichiarazioni arrivano in un contesto di forti tensioni intorno all’Ucraina. Kiev e i suoi alleati occidentali accusano la Russia di aver ammassato truppe al confine per una possibile invasione. La Russia nega qualsiasi intenzione bellicosa in Ucraina e si dice minacciata dal rafforzamento della Nato nella regione. Ritiene che una riduzione dell’escalation sia possibile solo se l’Occidente firmerà trattati che escludono qualsiasi futuro allargamento dell’Alleanza Atlantica. Da parte loro, Ue e Washington hanno avvertito la Russia che sarebbe stata oggetto di sanzioni molto significative in caso di aggressione da parte dell’Ucraina.

In campo anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, esortando la Russia a non “invadere” l’Ucraina, secondo quanto riportato oggi dall’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu. “La Russia dovrebbe riesaminare la situazione mondiale e la propria situazione per fare questo passo”, ha detto il capo di Stato turco ai giornalisti dopo una visita ufficiale in Albania. Intanto, la Russia ha iniziato a spostare truppe nella vicina Bielorussia per esercitazioni militari congiunte, un’iniziativa che potrebbe aumentare i timori in occidente su una prossima invasione dell’Ucraina. Le esercitazioni militari congiunte, denominate United Resolve, si svolgeranno infatti mentre la Russia ha ammassato militari anche lungo il confine orientale dell’Ucraina, minacciando una potenziale invasione che potrebbe scatenare il più grande conflitto in Europa da decenni.

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Alcuni video sui social media della Bielorussia, citati dal Guardian, sembrano mostrare l’artiglieria e altri veicoli militari russi in arrivo nel Paese su treni di proprietà della compagnia ferroviaria statale russa. Una circostanza di fatto confermata da Alexander Volfovich, il capo del Consiglio di Sicurezza della Bielorussia, che ha affermato in un briefing che le truppe di Mosca stanno già arrivando nel Paese prima delle esercitazioni previste per febbraio. Il leader bielorusso, Alexander Lukashenko, ha risposto alle pressioni e all’isolamento internazionali rafforzando i legami con la Russia. Ha anche abbandonato la presunta posizione neutrale del suo paese sul conflitto in Ucraina e ha pubblicamente approvato l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Le esercitazioni si terranno nella parte occidentale della Bielorussia, vicino ai confini di Polonia e Lituania, membri della Nato, e nel suo fianco meridionale al confine con l’Ucraina, ha detto Lukashenko.

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