Ultima chiamata, subito politiche di sviluppo

9 giugno 2014

”Siamo fuori tempo massimo. Tutt’al più, all’ultima chiamata”. Lo dice Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, commentando le chance della regione di uscire dall’emergenza economica e sociale in cui è precipitata dal 2008, ritrovando ”finalmente fiducia e credibilità” presso i mercati nazionale e internazionale. Per Bernava, che oggi era presente a Palermo all’illustrazione del ”Check up Sicilia” di Confindustria, se il governatore Crocetta vuole davvero dare priorità alle imprese che investono e alla povertà, ”l’unico modo che conosciamo è coniugare la risposta alle emergenze croniche della spesa consolidata, con una riorganizzazione del sistema che metta al centro un piano di ristrutturazione delle Partecipate, regionali e locali”. Ma per il leader della Cisl Sicilia sono necessarie anche “politiche capaci di promuovere sviluppo facendo leva sull’attenta programmazione dei fondi Ue. Purché – sottolinea il segretario – questa programmazione non sia lasciata in mano ai tecnici, ma orientata su obiettivi chiari, dal governo e dalla politica”.

È di queste politiche innovative che l’Isola ha bisogno, insiste il rappresentante Cisl chiedendo al governo regionale che ”trovino riscontro nella manovra finanziaria che deve ancora essere presentata”. Quanto al dossier di Confindustria, per il numero uno della Cisl Sicilia è “l’ennesima conferma del fatto che l’Isola è fanalino di coda, in Italia, per competitività e capacità di attrarre investimenti. Vale pertanto quanto diciamo da tempo: o il governo Crocetta, come gli altri livelli di governo, mettono al centro l’emergenza economia come priorità assoluta, o povertà, fallimenti, fuga dei grandi gruppi e disintegrazione del sistema amministrativo e degli enti locali, sono destinati ad aumentare, a dispetto di ogni facile proclama in conferenza stampa”.

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