Ultimi giorni di Risiko nella sfida per presidenza Ue. Corsa Tajani-Pittella al fotofinish

Ultimi giorni di Risiko nella sfida per presidenza Ue. Corsa Tajani-Pittella al fotofinish
6 gennaio 2017

Il conto alla rovescia è partito e anche la conta tra gli eurodeputati. Obiettivo: cercare di capire chi sarà il prossimo presidente del Parlamento europeo. Il 17 gennaio a Strasburgo si eleggerà il successore di Martin Schulz e i numeri sono più che mai incerti, mentre i candidati sono impegnati in una campagna di convincimento praticamente porta a porta. La sfida tra i due favoriti nel derby tutto italiano tra il popolare Antonio Tajani (foto,sx) e il socialista Gianni Pittella (foto) potrebbe anche risolversi sul filo di lana di pochissimi voti. Il numero magico da raggiungere per farsi eleggere è 376, la metà più uno dei parlamentari.

QUARTO SCRUTINIO Nessuno sembra essere in grado di ottenere subito così tanti consensi, dato che praticamente tutti i gruppi hanno espresso un loro candidato ed è presumibile che nei primi turni votino per lui. I giochi si faranno in vista del quarto scrutinio quando, in base al regolamento, resteranno in gioco solo i due con il maggior numero di preferenze. Salvo franchi tiratori, riparati dal voto segreto, o accordi sottobanco che tutti però smentiscono, i numeri per andare avanti ce li hanno solo Tajani e Pittella. A decidere il vincitore sarebbe il posizionamento degli altri ed è ciò su cui si lavora in questi giorni. I popolari puntano su un accordo con i conservatori del gruppo Ecr: un pacchetto di 74 voti che, con i loro 216, li porterebbe a quota 290.

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FOTOFINISH Parallelamente, i socialisti sperano nell’appoggio di sinistra unitaria e verdi. Se tutti si schierassero per Pittella, sarebbero 102 voti da sommare ai loro 189: totale 291. Una quasi parità in cui acquisterebbero peso le scelte di lepenisti e Lega, una trentina di voti che in campo socialista considerano già a favore di Tajani; da capire quelli di Ukip e 5 stelle, altri 40 circa, sempre che decidano di non astenersi, e una ventina di non iscritti; ma soprattutto i voti liberali, che in parlamento sono il quarto gruppo con 68 eurodeputati. Nei giorni scorsi il loro leader, l’ex premier belga Guy Verhofstadt, ha provato a giocare la sua partita personale, proponendo ai socialisti di convergere sulla sua candidatura in funzione anti-Tajani. Proposta presa in considerazione e unanimemente rispedita al mittente, spiegano dal campo socialista, dove tutte le carte restano puntate su Pittella. In una partita in cui da entrambi i lati si dicono ottimisti ma il cui risultato sarà probabilmente deciso al fotofinish.

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