Verso presidenziali Usa 2020, acceso dibattito Pence-Harris su pandemia e razzismo

8 ottobre 2020

“Mr vice presidente, sto parlando io”. Il tono fermo ma gentile della democratica Kamala Harris, che più volte ha bloccato il repubblicano Mike Pence mentre tentava di interromperla, è quello che ha caratterizzato in buona parte l’atteso dibattito fra i due candidati alla vice presidenza degli Stati Uniti, divisi da barriere di plexiglass. Una discussione, moderata dalla giornalista Susan Page, accesa, dura, ma mai sopra le righe, ben diversa dallo scontro fra Donald Trump e Joe Biden, pieno di attacchi, insulti e interruzioni che poco hanno giovato alla comprensione. Corte suprema, razzismo e soprattutto gestione dell’epidemia sono stati i temi principali.

“Gli americani sono stati testimoni del più grande fallimento di qualsiasi amministrazione presidenziale americana nella storia del Paese” ha detto Harris parlando dei 210mila statunitensi morti per Covid-19. Che non ha risparmiato attacchi a Trump, sul vaccino ad esempio, su cui il presidente preme. Alla domanda se le persone dovrebbero prendere un eventuale vaccino approvato dall’amministrazione Trump, ha risposto: “Se i professionisti della sanità, se il dottor Fauci, diranno che dobbiamo prenderlo, lo dovremmo prendere, sarò la prima della fila, assolutamente. Ma se lo dice Donald Trump, no”. Pence ha risposto accusando Biden di plagio. “La realtà è che se guardiamo il piano di Biden, assomiglia a quello che il presidente e il nostro gruppo di lavoro ha fatto ad ogni tappa, è un plagio”.

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