Viadotto Palermo-Agrigento. Ance, no ad alibi per bloccare appalti

8 gennaio 2015

Sulla vicenda dello smottamento verificatosi all’innesto del viadotto ‘Scorciavacche’ lungo la Palermo-Agrigento interviene l’Ance Sicilia. “Siamo stati e continuiamo ad essere convinti – si legge in una nota – che sia da modificare la legge che regola il ricorso allo strumento del general contractor nella realizzazione delle opere pubbliche. Altri Paesi dell’Europa, soprattutto quelli di più recente ingresso nell’Unione, applicando i normali strumenti di appalto hanno saputo spendere bene e celermente tutte le risorse disponibili costruendo infrastrutture di trasporto perfette, bellissime ed efficienti, senza ricorrere a queste o ad altre scorciatoie di sorta che sono in contrasto con gli indirizzi europei”.

Per l’Ance “la legge va cambiata, ma nel frattempo, per evitare di danneggiare solo i cittadini e le piccole imprese, questo grossolano errore del legislatore va affrontato e gestito con senso di responsabilità da parte di tutti: tecnici, politici, pubblica amministrazione, associazioni di categoria e l’Anas con la disponibilità e la trasparenza, sempre dimostrata, del suo bagaglio d’esperienza”. “In questa specifica vicenda – sostiene l’Ance Sicilia – a nulla può servire tentare di stiracchiare i fatti – che, a distanza di qualche giorno, appaiono più chiari, probabilmente consistenti in un grave errore tecnico di realizzazione che comunque spetterà alla magistratura accertare – facendo ciò a servizio di questa o di quell’altra rivalsa di carattere corporativo, politico o addirittura personale”. Secondo l’Ance “qualcuno potrebbe trarne l’alibi per tentare di fare perdere credibilità al sistema e bloccare il mercato degli appalti proprio nel momento in cui l’Isola ha maggiore bisogno di attivare investimenti pubblici che altrimenti verrebbero dirottati altrove. Si pensi, ad esempio, ai fondi europei in scadenza quest’anno”.

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