Accoglienza non solo in Italia, portare migranti anche in altri Paesi

Accoglienza non solo in Italia, portare migranti anche in altri Paesi
29 giugno 2017

La Commissione europea, per la prima volta ieri a Bruxelles, ha preso esplicitamente in conto la possibilità di portare anche in altri Paesi, e non necessariamente e solo in Italia, i migranti soccorsi dalle imbarcazioni delle Ong in acque internazionali. E’ il concetto della “regionalizzazione” delle attività di ricerca e salvataggio, perorato da tempo dalle autorità italiane, e ripreso (ma genericamente, senza entrare nei dettagli) nelle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo venerdì scorso. “Al di là delle operazioni dell’Ue, che sono fuori discussione”, perché in questo caso i naufraghi vanno portati in Italia, “la questione dello sbarco (dei naufraghi salvati da altri attori, ndr) è governata dal diritto internazionale”, ha precisato la Commissione in una nota. Il diritto internazionale richiede semplicemente che le persone soccorse in mare siano sbarcate in un luogo sicuro, e dunque non necessariamente in Italia. L’Esecutivo Ue, insomma, sembra non essere contrario a instaurare un sistema per cui, ad esempio, i migranti salvati dalle Ong siano sbarcati nei porti da cui le imbarcazioni delle stesse Ong sono partite, o magari nei paesi di cui battono bandiera (se non sono troppo lontani), ma chiede all’Italia di aspettare, prima di prendere decisioni improvvise che potrebbero creare confusione, che ci sia stata una adeguata informazione degli attori coinvolti.

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“La Commissione – si legge nella nota – crede sia giusto che qualunque cambiamento nella politica degli sbarchi sia prima discussa e poi comunicata in modo adeguato, in modo da dare alle organizzazioni non governative l’opportunità di prepararsi”. L’Esecutivo comunitario, a questo proposito, si dice pronto a fornire il suo contributo. “La Commissione – conclude la nota – aiuterà a preparare una discussione informata ed è pronta a fornire” alle Ong “una guida sulle modalità dello sbarco” dei migranti salvati in mare. L’apertura dell’Esecutivo comunitario è stata segnalata dopo che il rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue, ambasciatore Maurizio Massari, ha incontrato sempre oggi a Bruxelles il commissario europeo agli Affari Interni e Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, per discutere dell’emergenza migranti dopo il forte aumento degli arrivi delle ultime ore. Avramopoulos dopo l’incontro ha riconosciuto che “l’Italia ha ragione quando afferma che la situazione riguardo ai flussi sulla rotta del Mediterraneo centrale è insostenibile, e gli stessi leader dei Ventotto lo hanno detto chiaramente venerdì scorso al Consiglio europeo”. La Commissione, ha ricordato ancora, “ha sempre sostenuto l’Italia nella sua gestione esemplare della crisi dei rifugiati, e continuerà a farlo. Siamo pronti a fare di più, e in particolare ad aumentare sostanzialmente il nostro supporto finanziario all’Italia se sarà necessario”. “Tutti gli Stati membri dell’Ue – ha sottolineato Avramopoulos – devono intensificare, come si sono impegnati a fare, il lavoro importante in corso con le controparti in Libia e nei paesi di transito e di origine dei migranti in Africa, al fine di ridurre i flussi”. Per i paesi Ue questo, ha avvertito il commissario, “è il momento di rispettare gli impegni, e noi verificheremo che lo facciano”.

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