ADDIO CONDIZIONATORE | Con il trucco proveniente dal Messico risparmi e vivi un’estate fresca: bastano 20 minuti ogni giorno
Climatizzatore (Pexels) Ilfogliettone
Arriva da Oltreoceano il “trucco” per sopperire all’uso dell’aria condizionata e abbassare drasticamente la temperatura del corpo.
Il condizionatore d’aria, un oggetto oggi onnipresente nelle nostre case, ha una storia affascinante che affonda le radici agli inizi del Novecento. L’invenzione del primo sistema di climatizzazione moderno è attribuita a Willis Haviland Carrier, un ingegnere statunitense che nel 1902 progettò un impianto per una tipografia di Brooklyn. L’obiettivo iniziale non era il comfort umano, bensì il controllo dell’umidità e della temperatura per preservare la carta.
Per decenni, il condizionatore rimase un bene di lusso, appannaggio di pochi fortunati o destinato principalmente a grandi edifici commerciali. Le prime unità erano ingombranti, costose e utilizzavano refrigeranti che oggi sarebbero considerati pericolosi. Negli anni ’20 e ’30, iniziarono a comparire i primi prototipi per uso domestico.
La vera svolta avvenne nel dopoguerra, tra gli anni ’50 e ’60, quando la produzione divenne più efficiente e i costi iniziarono a scendere. Negli Stati Uniti, in particolare, l’aria condizionata divenne un fattore chiave nella crescita demografica delle regioni più calde. In Italia, la sua diffusione è stata più graduale, ma ha subito un’accelerazione significativa negli ultimi vent’anni.
Oggi, il condizionatore non è più un simbolo di status, ma una necessità in molte abitazioni, soprattutto nelle città e nelle regioni meridionali. Dati recenti indicano che circa il 40-50% delle famiglie italiane possiede almeno un climatizzatore, con percentuali ben più alte nelle aree geografiche con temperature estive più elevate.
Quanto incide sulla bolletta
L’impatto del condizionatore sulla bolletta elettrica può variare notevolmente, dipendendo da numerosi fattori. In media, un condizionatore domestico può avere una potenza compresa tra 300 e 1200 watt, traducendosi in un consumo orario che va da 0,3 a 1,2 kWh. Questo significa che un utilizzo prolungato, specialmente nelle ore più calde e per lunghi periodi, inciderà significativamente sui costi.
I fattori chiave che influenzano il consumo includono la classe energetica dell’apparecchio, la potenza in BTU, il tipo di tecnologia, le dimensioni dell’ambiente da rinfrescare, e soprattutto le abitudini di utilizzo. Impostare temperature troppo basse, non chiudere porte e finestre, o non effettuare una manutenzione regolare possono far lievitare ulteriormente i consumi.
Il “trucco” che arriva dall’America Latina
Dall’America Latina e dal Nord Africa, ma non solo, arriva un’antica abitudine che i nostri nonni conoscevano bene e mettevano in pratica, soprattutto nei mesi estivi: la siesta. Non si tratta di pigrizia, ma di un vero e proprio “trucco” fisiologico per affrontare le ore più torride della giornata. Questo breve riposino pomeridiano, della durata variabile dai 20 ai 60 minuti, permette di ridurre lo stress termico sul corpo.
La siesta agisce abbassando la temperatura corporea. Durante il sonno, il metabolismo rallenta, e con esso diminuisce la produzione di calore corporeo. Inoltre, riposare in un ambiente anche se non climatizzato, aiuta il corpo a disperdere il calore accumulato durante la mattina. È un modo naturale ed efficace per ricaricare le energie e affrontare il pomeriggio con maggiore lucidità.