Appello respinto, Djokovic sarà espulso dall’Australia. “Rispetto sentenza ma deluso”

Appello respinto, Djokovic sarà espulso dall’Australia. “Rispetto sentenza ma deluso”
Novak Djokovic
16 gennaio 2022

La Corte Federale ha deciso all’unanimità per la cancellazione del visto di Novak Djokovic, il che significa che sarà espulso e non potrà partecipare agli Australian Open. La decisione della Corte Federale, che ha cancellato il visto di Novak Djokovic, è stata unanime e Djokovic è stato condannato a pagare le spese legali del governo. Gli avvocati di Djokovic hanno chiesto tempo per riflettere sulla decisione e la corte tornerà tra circa mezz’ora, ma il suo team legale non ha indicato che avrebbero intrapreso ulteriori azioni per fermare la sua espulsione.

Sarà il 29enne siciliano di Avola Salvatore Caruso a prendere il posto di Novak Djokovic nel tabellone principale degli Australian open al via domani. Lo ha annunciato l’Atp subito dopo il verdetto del tribunale. L`azzurro è infatti stato sorteggiato come terzo lucky loser e quindi, per l’assenza del balcanico, è entrato nel tabellone principale da ripescato. L’attuale numero 150 del ranking ATP ha perso il turno decisivo delle qualificazioni contro il giapponese Taro Daniel, ma ora è rientrato in corsa. Con Caruso saranno 10 gli italiani nel tabellone principale del primo torneo dello slam 2022.

“Vorrei fare una breve dichiarazione per affrontare gli esiti dell’udienza di oggi in tribunale. Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti oltre a questo – Sono le prime parole, in un comunicato stampa diffuso dopo la decisione della corte di non confermare il visto, da parte di Novak Djokovic -. Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte di respingere la mia domanda di revisione giudiziaria della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open”.

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“Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese. Sono a disagio che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per il torneo. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi, i tifosi e i miei compagni serbi per il vostro continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”.

Il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke, ha accolto “con favore la sentenza della Corte federale” sul caso Djokovic. E ha poi aggiunto: “La nostra politica di restrizioni ha portato a un basso numero di vittime, a una ripresa economica solida e a una delle percentuali di vaccinazioni più alte nel mondo. Questa politica di protezione alle frontiere ha salvaguardato la pace sociale, nonostante il prolungarsi della pandemia”. “Gli australiani hanno fatto sacrifici per arrivare fin qui e il Governo Morrison è deciso a continuare su questa linea, come il Paese si aspetta – ha proseguito – Nel nostro Paese sono state somministrate 47 milioni di dosi di vaccino, il 91,6% degli over 16 anni è vaccinato”. Intanto, il campione di tennis serbo ha lasciato l’Australia a conclusione delle saga legale sul suo visto di ingresso, cancellato in ultima istanza dalla Corte Federale, che lo ha condannato anche a pagare le spese legali. Djokovic, che non è vaccinato contro il Covid e che non parteciperà così agli Australian Open, è partito con un volo della Emirates diretto a Dubai.

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