Baccei l’illuminato: Renzi non aiuta la Sicilia. A novembre bilancio all’Ars

Baccei l’illuminato: Renzi non aiuta la Sicilia. A novembre bilancio all’Ars
19 ottobre 2015

di Giuseppe Novelli

Il prossimo 28 ottobre sarà a Roma perché “il presidente del Consiglio non vuole intraprendere una linea a difesa della Sicilia”. E se lo dice l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, l’uomo inviato dallo stesso Renzi in Sicilia per tenere i cordoni della borsa, c’è da crederci. Ma subito mette mani avanti: “Ma non posso andare li’ a forzare le cose”. E allora? “La Sicilia deve continuare ad andare avanti e a fare il suo lavoro, cercando di attuare le riforme”. Passiamo alla situazione economia della Regione. “E’ stato detto che il disavanzo nel bilancio e’ falso – sottolinea Baccei -. Ho chiesto ai dirigenti dei dipartimenti di fare luce sui numeri del Def dell’anno scorso e guardando la parte corrente delle entrate e delle uscite c’e’ di fatto una differenza che vale tre miliardi. Una parte e’ stata coperta l’anno scorso, un’altra, circa un miliardo e novecento milioni, e’ ancora da coprire”. Poi si toglie un altro sassolino dalle scarpe. “Chi ha detto che i residui non possono piu’ essere riscossi ha detto una sciocchezza. Un conto e’ togliere i residui attivi dal bilancio, un conto e’ perdere il diritto alla riscossione”.

In altri termini, il titolare dell’Economia risponde agli attacchi dell’ex assessore del governo Lombardo, Gaetano Armao, che aveva lanciato l’allarme sui conti pubblici siciliani da cui sarebbero stati sottratti in bilancio circa cinque miliardi di residui attivi. In soldoni, “deci miliardi restano iscritti in bilancio, 700 milioni circa sono di contribuenti iscritti a ruolo, il resto, la maggior parte sono di rimborsi dello Stato. I cinque miliardi, invece, sono a mio avviso non piu’ esigibili”. Baccei ha già tracciato anche la road map del bilancio di previsione che “a meta’ novembre presentero’ all’Ars”. E sin da ora annuncia che “non ricorreremo all’ennesimo esercizio provvisorio, forse ci saranno assestamenti successivi”. In dettaglio, spiega che “sara’ un bilancio fatto sui dodici mesi, eviteremo cosi’ il rischio di impugnative”. “Inseriremo il blocco delle spese obbligatorie – aggiunge Baccei – e con quello che avanza si fara’ fronte alle priorita’”.

Il bilancio conterra’ tutte le voci relative agli accantonamenti, al contributo alla finanza pubblica, ai mutui, “altrimenti rischiamo il default, la spesa del personale regionale, la copertura del disavanzo, la quota di ammortamento dei residui, inseriremo la spesa comunitaria, questo il blocco di norme principali”. Alla fine della fiera, resta il deficit di un miliardo e quattrocento milioni circa da colmare. “Il disavanzo c’e’ ed e’ reale – conclude – e’ il frutto delle scelte del passato, ora tutte quelle strade del passato non sono piu’ ipotizzabili, o si va nella direzione della contrattazione con lo Stato, oppure non abbiamo speranze”.

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