Bankitalia, l’ultima di Visco, tra crescita, banche e riforme

Bankitalia, l’ultima di Visco, tra crescita, banche e riforme
Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia
31 maggio 2017

La crescita debole, le difficoltà del sistema bancario, l’urgenza delle riforme. Questi i temi principali al centro delle Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, attese oggi a palazzo Koch. Saranno le ultime Considerazioni di Visco, che a ottobre terminerà il suo incarico di sei anni (salvo riconferma). Un mandato che ha attraversato anni molto difficili per il Paese e gli istituti di credito, dalla crisi del debito di fine 2011 all’emergenza delle banche venete. E anche quest’ultimo appuntamento di fine maggio arriva in un contesto delicato, con la possibilità di elezioni anticipate e un’incertezza politica che rischia di portare nuove nubi all’orizzonte. L’intervento del governatore inizierà alle 10.30, davanti a una platea composta dai big dell’economia e della finanza. Come ogni anno ci sarà probabilmente un’ampia analisi sulla congiuntura, con la crescita che si rafforza moderatamente ma resta fragile ed esposta a possibili tempeste esterne. Tra neoprotezionismo e tensioni geopolitiche, l’economia italiana prosegue la sua lenta risalita, seppure con ritmi inferiori al resto d’Europa. In autunno poi dovrebbe essere avviata la riduzione del quantitative easing della Bce, un passaggio delicato soprattutto per paesi con un debito pubblico elevato come l’Italia.

E sulle scelte di politica monetaria Visco potrebbe esprimere le sue valutazioni, suggerendo forse come in passato la necessità di essere prudenti nel ridimensionare la strategia espansiva. Con una ripresa debole, il sistema bancario resta in difficoltà pur mostrando segni di miglioramento, con la necessità di smaltire il pesante carico delle sofferenze (quelle nette sono a oltre 80 miliardi). Per il governatore “le banche italiane hanno retto” l’impatto della crisi, ma ci sono ancora situazioni critiche come Mps, Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Per i due istituti veneti c’è l’esigenza di accelerare il sostegno pubblico, frenato finora da chi a Bruxelles spinge per il bail-in a danno degli obbligazionisti. Una contesa su cui anche Visco potrebbe intervenire esprimendo, in sintonia con il governo, l’urgenza di soccorrere le due banche in forte crisi. Nell’intervento del governatore non mancherà il richiamo alle riforme, un mantra ripetuto costantemente negli anni perchè “l’impegno per modernizzare il paese deve proseguire”. Riforme che con l’ipotesi di elezioni in autunno potrebbero subire una battuta d’arresto, con riflessi preoccupanti per l’economia. E il voto anticipato rischia di avere ricadute anche sulla scelta del nuovo numero uno di Bankitalia. Al momento Visco sembra avere buone chance di restare per un secondo mandato, vista l’esigenza di continuità per arrivare a una soluzione positiva dei diversi dossier sul tavolo di Palazzo Koch. Ma un riassetto del quadro politico, con cambiamenti anche radicali, potrebbe aprire nuovi scenari per Via Nazionale.

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