Bonus animali di affezione: nuova detrazione fiscale per gli over 65

È finalmente realtà il tanto atteso bonus per gli animali domestici. Dopo mesi di preparazione e un percorso legislativo iniziato con la legge di bilancio 2024, il provvedimento ha ricevuto il via libera definitivo dalla Conferenza Stato-Regioni, che lo scorso mese ha approvato i criteri di ripartizione del fondo. “Si tratta di un segnale importante di attenzione verso gli anziani e i loro amici a quattro zampe”, commentano gli esperti del settore.

Adotta un animale - (pexels) - ilFogliettone.it
Adotta un animale – (pexels) – ilFogliettone.it

La misura, infatti, è rivolta specificamente agli over 65 con un ISEE inferiore a 16.215 euro, una fascia di popolazione per cui le spese veterinarie possono rappresentare un peso significativo sul bilancio familiare.

Come funziona

Si presenta sotto forma di detrazione fiscale del 19% sull’IRPEF, calcolata su un massimo di 550 euro annui. Tradotto in termini pratici, significa un risparmio che può arrivare fino a circa 104 euro all’anno per coprire spese veterinarie, interventi chirurgici e l’acquisto di farmaci per i propri animali. Non tutti però potranno accedere automaticamente all’agevolazione. Tra i requisiti richiesti figura l’iscrizione dell’animale all’Anagrafe degli animali d’affezione e la tracciabilità delle spese sostenute. Un modo, questo, per incentivare comportamenti responsabili e combattere il fenomeno dell’abbandono.

Per chi fosse interessato, la procedura prevede la presentazione di una domanda alla Regione di residenza, che valuterà le richieste in ordine cronologico fino all’esaurimento dei fondi disponibili. E qui emerge il punto critico della misura: le risorse stanziate appaiono piuttosto limitate rispetto alla platea potenziale. Si parla infatti di soli 250 mila euro per il 2024, che scenderanno a 237 mila per ciascuno dei due anni successivi, da distribuire su una platea potenziale di ben 2,2 milioni di ultrasessantacinquenni.

La definizione di “animale d’affezione”

“Una goccia nel mare”, commentano alcune associazioni animaliste, “ma comunque un primo passo nella giusta direzione”. Il provvedimento, infatti, rappresenta un importante riconoscimento del valore sociale degli animali domestici, che sempre più studi scientifici indicano come preziosi alleati per la salute psicofisica, soprattutto degli anziani. La definizione di “animale d’affezione” è piuttosto ampia e non si limita ai classici cani e gatti. Come specifica un DPCM del 2003, rientrano in questa categoria tutti gli animali tenuti dall’uomo per compagnia senza fini produttivi o alimentari.

La misura riguarda quindi anche conigli, piccoli roditori e persino quegli animali che svolgono attività utili all’uomo, come i cani per disabili o quelli impiegati nella pet-therapy. Gli esperti consigliano agli interessati di iniziare a raccogliere e conservare tutte le ricevute delle spese veterinarie sostenute, in attesa che le singole Regioni pubblichino i bandi con le modalità specifiche per presentare domanda. Chi prima arriva, meglio alloggia: viste le risorse limitate, è probabile che i fondi si esauriscano rapidamente.