Casaleggio all’angolo, parte fronda a “cerchio magico”. E si apre fronte Nato, ridiscutiamone

Casaleggio all’angolo, parte fronda a “cerchio magico”. E si apre fronte Nato, ridiscutiamone
13 gennaio 2017

Fermata l’ ‘emorragia’ di fuoriuscite a Bruxelles dopo il ‘pasticciaccio brutto’ del via-vai dall’Efdd, lo scontro dentro i 5 Stelle si sposta sull’asse Roma-Milano. Davide Casaleggio (foto), considerato l’artefice del fallito blitz all’Alde, è sempre più nell’angolo e cova sotto la brace lo scontento dell’ala che non ha mai digerito la nuova direzione impressa al Movimento dopo la delegittimazione del direttorio (che ora qualcuno inizia a rimpiangere). E mentre il Movimento tenta di riguadagnare appeal rilanciando la battaglia contro la Nato, colpevole di un'”immonda strategia della tensione” e alla cui appartenenza l’Italia dovrebbe ridiscutere, ad uscire allo scoperto è la senatrice Elisa Bulgarelli. “Ma l’associazione Rousseau è ‘la segreteria’ del partito 5 stelle ovvero il centro dei cerchi e cerchietti magici del moVimento? E pensa se non stessero lavorando al DDM (Direct democracy movement)….” attacca ironizzando la senatrice, da sempre voce libera e critica dentro il Movimento. “Beppeeeeeeeeee aiutaci tu!” è il suo appello che punta diretto ad una veloce sterzata verso la “democrazia partecipata”.

GUERRE INTESTINE Bulgarelli è la punta dell’iceberg di un sommovimento carsico che ormai a stento nasconde irritazione per la deriva presa dal Movimento. A Bruxelles gli europarlamentari si leccano la ferita dello strappo e smentiscono le voci di nuove defezioni dopo quelle di Marco Affronte, passato con i Verdi, e di Marco Zanni passato all’ Enf, la formazione ‘eurofobica’ che vede al proprio interno la Lega Nord di Matteo Salvini. Ma lo stesso Affronte parla ora del Movimento come un soggetto gestito da “incapaci”, tanto da avere paura all’idea che i suoi figli possano vivere in un paese governato dal M5S. Bersagliato dalle solite ingiurie in rete riservate ai fuoriusciti, reagisce senza scomporsi: “il movimento ha una base fideistica con dinamiche quasi da setta”. Ma gli attacchi arrivano anche da dentro e anche da chi aveva mal digerito il blitz verso l’Alde, nascosto alla gran parte del gruppo. “Se non rassegneranno le loro dimissioni da eurodeputati per me avranno la stessa credibilità di un Currò o di uno Scilipoti qualunque” gli manda a dire l’ormai ex collega Ignazio Corrao.

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LIBRO-INCHIESTA E, multe astronomiche a parte, a ricordare il principio che dovrebbe albergare nei 5 Stelle è Luigi Di Maio: “Se scopri di non essere più d’accordo con la sua linea, hai tutto il diritto di cambiare forza politica. Ma ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere. Non ti tieni la poltrona”. Principi basilari ma che non bastano a placare la marea che monta tra gli ortodossi. A Palermo lo scontro tra le ‘correnti’ sta mettendo di nuovo a rischio l’elezione per il candidato sindaco e c’è chi comincia a sospettare un piano per boicottare la partecipazione del Movimento alle comunali della prossima primavera. Intanto, come se non bastasse, su Casaleggio arriva un nuovo capitolo di Supernova, il libro-inchiesta scritto da due ex collaboratori, Nicola Biondo e Marco Canestrari, che indaga sui clienti dell’azienda fondata da Gianroberto e sostiene: “Partiti, multinazionali, banche sono i nemici giurati del Movimento ma anche la fonte di profitto di Casaleggio Associati srl”. Sempre Biondo e Canestrari attaccano pure sulla vicenda Farage: “Oltre all’evidente danno di immagine, dai fatti degli ultimi giorni esce un solo vincitore, Davide Casaleggio, e un capro espiatorio, Filippo Pittarello, ex responsabile della comunicazione ora sostituito da Cristina Belotti. Pittarello viene così ‘lasciato indietro’, sacrificato sull’altare dei soldi e della fedeltà alla dirigenza”.

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