Due pescherecci di Mazara sequestrati dai libici: “Colpiti da spari”

Due pescherecci di Mazara sequestrati dai libici: “Colpiti da spari”
10 ottobre 2018

Due pescherecci di Mazara del Vallo sono stati sequestrati ieri sera da una vedetta libica. Si tratta del motopesca “Afrodite Pesca”, di proprietà della omonima società armatoriale dei fratelli Pellegrino (140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo al comando del capitano Vincenzo Pellegrino) e del motopesca “Matteo Mazzarino”, di proprietà della società armatoriale M.C.V. Pesca dell`armatore Vincenzo Asaro (sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia).

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Lo rende noto sul proprio sito il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi: “Ancora una volta assistiamo all`utilizzo della violenza nei confronti della marineria siciliana e di quella di Mazara del Vallo in particolare”, commenta. Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalla costa libica di Derna. Cristaldi spiega che “la vedetta libica, arrivando sul luogo, avrebbe cominciato a sparare senza alcun preavviso colpi di arma da fuoco, provocando danni alla cabina ed alle attrezzature del motopesca Afrodite e soltanto per una fatalità non si sono registrati feriti. I militari libici, saliti a bordo dei due natanti, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica. I due pescherecci sono giunti in nottata al porto Ras Al Hilal. Gli equipaggi stanno bene e non risultano agli arresti”.

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“Il sequestro – denuncia il sindaco – è avvenuto in uno specchio acqueo che illegittimamente ed unilateralmente la Libia considera proprie acque territoriali, senza alcun assenso delle Autorità internazionali. Mazara del Vallo, città dell`accoglienza e multietnica, è un esempio da esportare per la presenza di popolazioni, religioni e culture diverse. Non possiamo accettare comportamenti di violenza da parte di Paesi rivieraschi che minacciano di intaccare la vocazione della cultura dell`accoglienza e del rispetto della nostra Città. Sono certo – prosegue – che le Autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza per assicurare la sicurezza dei nostri marittimi e la tranquillità delle loro famiglie. L`episodio è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli passati nelle carceri libiche, sia perché nostri natanti illecitamente sequestrati dalla Libia non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del motopesca Damiela L. sequestrato sei anni fa”, conclude.

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