Ecco i 20 Campioni in gara a Sanremo, molti usciti dai talent

Ecco i 20 Campioni in gara a Sanremo, molti usciti dai talent
22 gennaio 2016

sanremo 2016Il 66esimo Festival di Sanremo è caratterizzato dalla varietà, abbraccia generi musicali diversi sotto l’etichetta di musica pop. Così lo ha definito Carlo Conti, conduttore per la seconda volta consecutiva, in occasione dell’ascolto dei brani dei 20 Campioni in gara nella sede Rai di Milano. Il tema dell’amore è sempre protagonista, declinato in vari modi, lo spazio della critica sociale è affidato ai brani rap, qualcuno strizza l’occhio alla dance dopo il successo dell’anno scorso di Nek, e c’è il pizzico di geniale follia di Elio e le storie tese. Molti cantanti in gara sono usciti dai talent, come era già successo lo scorso anno. Patty Pravo festeggia 50 anni di carriera al Festival con “Cieli immensi”, scritta da Fortunato Zampaglione: una storia d’amore che spazia dal “ridere guardando il mondo” all’addio senza “mai dimenticare quel che ci ha fatto vivere”. Gli Stadio cantano l’amore di un padre per una figlia, da consolare dopo la fine di una storia in “Un giorno mi dirai”: “Un giorno ti dirò che ti volevo bene più di me e tu riderai, riderai di me” canta Gaetano Curreri, che firma testo e musica. Tra i veterani c’è Enrico Ruggeri con “Il primo amore non si scorda mai”: “Non è stato spento quel profumo intenso, parole, vestiti, canzoni e certe emozioni rapite … parole lasciate da te che non dimentico” ricorda il cantautore, che non rinuncia alla sua vena rock.

 

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Alcune ballate partono forti al primo ascolto: i già vincitori Valerio Scanu, che torna con “Finalmente piove” di Fabrizio Moro, eArisa con “Guardando il cielo”. Ai due si aggiunge la vincitrice di “X Factor” Francesca Michielin con “Nessun grado di separazione”. Scanu canta “qualcuno non ha mai provato amore nel suo vivere oppure lo ha trovato ma non lo sa descrivere”.Arisa si rivolge a un amico dicendo “stringo i pugni e rido ancora, che la vita è questa sola … di ogni giorno prendo il buono”. La Michelin racconta il suo cambiamento interiore: “Davo meno spazio al cuore più alla mente … non c’è alcuna esitazione finalmente dentro di me”. Elio e le storie tese sono ultimi in ordine alfabetico all’ascolto, ma non certo per originalità e qualità musicale. “Vincere l’odio” è una carrellata tra generi con 6 ritornelli diversi e concatenati in un racconto dissacrante al limite del nonsense: una canzone “brutta” che “però a me piace” canta Elio. In questa edizione di Sanremo non può mancare il rap, sempre presente negli ultimi anni: Clementino presenta “Quando sono lontano” con ritornello in napoletano e ripercorre la sua vita dai 15 anni ad oggi “la storia di un musicante emigrante anima vagante”. Rocco Hunt, che vinse Sanremo Giovani nel 2014, in “Wake up” con un ritmo incalzante invita a svegliarsi: è il grido di una generazione che ha la partita Iva, che “ha ancora sete, nonostante voi che c’illudete”, in un Paese che “cade a pezzi”.

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Irene Fornaciari in “Blu” cerca una dignità e una libertà promesse guardando il mare: tra le onde, canta, ci sono fiori che “chiedono pietà e non più guerre e religioni”. Noemi con “La borsa di una donna”, scritta tra gli altri da Marco Masini, racconta come un oggetto comune possa raccontare i segreti dell’anima perchè “pesa come se ci fosse la mia vita dentro”. Ritmi ballabili e incursioni dance ci sono in “Noi siamo infinito” dell’ex Dear Jack Alessio Bernabei e in “Di me e di te” degli Zero Assoluto, che non tradiscono la loro natura in questo ritorno all’Ariston. Anche Neffa rispetta il suo stile in “Sogni e nostalgia”. IBluvertigo tornano nella formazione originaria con “Semplicemente”, il racconto di come “un fatto da niente” possa diventare “troppo importante”. Gioie e dolori di un amore nel Festival di Sanremo 2016 li raccontano: Dolcenera con “Ora o mai più (le cose cambiano)”; Annalisa ne “Il diluvio universale” di cui è anche autrice con Diego Calvetti; Deborah Iurato e GiovanniCaccamo, vincitore lo scorso anno tra i giovani, con “Via da qui” scritta da Giuliano Sangiorgi; i Dear Jack con “Mezzo respiro” e Lorenzo Fragola in “Infinite volte” che canta riferendosi a quando ha detto “che non avrei più vissuto nessun amore che non sia tu”.

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