Ferrovie dello Stato pronte a sbarcare in Borsa. Ma i “binari” resteranno pubblici

Ferrovie dello Stato pronte a sbarcare in Borsa. Ma i “binari” resteranno pubblici
21 settembre 2016

di Filippo Caleri

Dopo molti annunci e rinvii arriva al traguardo la quotazione delle Ferrovie dello Stato. Che sbarcheranno in Borsa nel secondo o, al massimo nel terzo trimestre 2017. L’ad Renato Mazzoncini ha spiegato ieri a Innotrans, la più importante fiera ferroviaria al mondo in corso a Berlino, che l’operazione riguarderà solo una parte del gruppo. La Rfi, la società che gestisce la rete dei binari, sarà esclusa dalla quotazione. Una circostanza sulla quale si è soffermato anche il ministro Graziano Delrio che ha ribadito come la rete debba rimanere pubblica. Un’esclusione che porta lo stato patrimoniale delle quotanda Fs da 42 a 7 miliardi. A Piazza Affari dunque andrebbe solo Trenitalia. Mentre intanto va avanti la fusione con Anas per creare un gruppo da 10 miliardi di fatturato in Borsa. Il Tesoro, oggi azionista unico di Fs, con la quotazione di una quota di minoranza di Fs punta anche a ridare slancio al piano di privatizzazioni, arenatosi nella seconda metà del 2016. Previsioni di incasso non se ne fanno, ma una stima anche prudente non può rimanere al di sotto del miliardo.

Se però tutto l’incasso andassero nelle casse del Tesoro, le Fs rimarrebbero con nulla in mano. Per questo Mazzoncini non ha escluso un aumento di capitale contestuale alla quotazione le cui risorse, destinate quasi esclusivamente a Trenitalia, servirebbero a finanziare il piano di acquisti di nuovi treni e il rinnovamento della flotta. Restano poi sempre a disposizione del gruppo ancora circa 2 dei 4 miliardi del piano di emissioni obbligazionarie lanciato dall’ec ad Moretti, che a oggi non risultano ancor collocati. Gli ultimi dettagli della quotazione saranno resi noti il 28 settembre da Mazzoncini in occasione della presentazione del piano industriale, cui potrebbe partecipare anche il premier Matteo Renzi, ha fatto capire il manager. Proprio sul totale allineamento con l’esecutivo, Mazzoncini punta per un piano di lunghezza inedita, ben 10 anni: dal 2017 al 2026. Cinque i pilastri del piano: infrastrutture integrate, mobilità integrata, traffico merci, digitalizzazione ed internazionalizzazione. In merito a questo ultimo punto, Mazzoncini ha spiegato come si stia guardando già ora a una società olandese di trasporto su gomma, la Qbuzz, per un’acquisizione. Mentre avanza il dossier greco di Fs, con il closing atteso a metà ottobre per l’acquisizione di Trainose, l’operatore ferroviario nazionale, che dopo una fase transitoria diverrà nel 2017 parte del gruppo italiano.

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