‘Siamo Golunov’, l’arresto del reporter indigna i russi. Pressing sul Cremlino

‘Siamo Golunov’, l’arresto del reporter indigna i russi. Pressing sul Cremlino
Ivan Golunov
10 giugno 2019

Le autorita’ russe stanno affrontando un’inedita pressione da parte di opinione pubblica, media e mondo dello spettacolo dopo l’arresto del giornalista della testata Meduza, Ivan Golunov, accusato di tentato traffico di stupefacenti, ma sul corpo del quale gli esperti non hanno trovato tracce di droga. I tre piu’ autorevoli quotidiani nazionali – Kommersant, Vedemosti e Rbk – sono usciti oggi con la stessa prima pagina, con la scritta a caratteri cubitali “Io, noi siamo Ivan Golunov”. Con l’iniziativa senza precedenti – che coinvolge una testata come Kommersant, di proprieta’ del colosso statale del gas Gazprom – i giornali hanno denunciato che il procedimento penale contro il 36enne cronista e’ un atto di intimidazione contro la societa’ russa e hanno chiesto un’indagine sugli agenti che lo hanno arrestato.

Il reporter, noto per le sue inchieste sulla corruzione a Mosca, e’ al momento agli arresti domiciliari e rischia dai 10 ai 20 anni di carcere. “Non escludiamo che il fermo e il successivo arresto di Golunov abbiano a che fare con la sua attivita’ professionale”, si legge nella dichiarazione congiunta delle testate. Intanto, il sito Baza e la Ong anti-corruzione Transparency International hanno richiamato l’attenzione sul patrimonio del dirigente di polizia, Andrey Shchirov, responsabile dell’operazione che ha portato all’arresto di Golunov: terreni nella regione di Mosca del valore di 70 milioni di rubli (oltre 950 mila euro), cifre poco consone allo stipendio di un poliziotto del suo grado.

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A gettare ombre sull’operato della polizia, anche le accuse di aver picchiato il reporter durante l’interrogatorio e di avergli negato contatti con l’avvocato. A favore del giornalista si sono schierati diversi nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo: la scrittrice Ludmila Ulitskaya, il rapper Oxxxymiron, il regista Andrey Zvyagintsev e il conduttore televisivo Vladimir Pozner. Anche su emittenti filo-governative come Ntv, sono stati espressi pareri critici sull’operato della polizia che ha prodotto prove certe contro il reporter.

Il Cremlino, attravreso il portavoce, Dmitri Peskov, ha riferito che il presidente, Vladimir Putin, segue attentamente l’evolversi della vicenda. Sulle presunte violazioni dei diritti di Golunov da parte delle forze dell’ordine, Peskov ha ammesso che “e’ possibile sbagliare, ma l’importante e’ ammettere gli errori e spiegare come si siano verificati”. Un gruppo di giornalisti indipendenti ha convocato per domani a Mosca, nella Giornata della Russia – festa nazionale nel Paese – una marcia di protesta pacifica. Lo scopo e’ chiedere la liberazione del collega, la chiusura del procedimento penale e punizioni per chi lo ha arrestato ingiustamente.

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