“Il carcere extrema ratio”, ecco il nuovo piano Giustizia del governo

“Il carcere extrema ratio”, ecco il nuovo piano Giustizia del governo
19 febbraio 2020

Riforma del Csm già nelle prossime settimane, e dare priorità, a livello parlamentare, a una legge che normi il conflitto di interessi. Ma anche a misure su affido e adozioni. Sono questi alcuni dei punti di approdo a cui è giunto il tavolo sulla giustizia a Palazzo Chigi, l’ultimo della serie di incontri voluti dal premier Giuseppe Conte nell’ambito dell’agenda 2023. E ancora. Dare “impulso” all`esame dei disegni di legge di riforma del processo civile e penale e agli investimenti sulla giustizia, lavorare alla riforma della giustizia tributaria, e “già in queste settimane” arriveranno la “riforma dei reati agroalimentari e la riforma del Csm”.

Nel corso della riunione, inoltre, sono stati individuati “alcuni temi da affrontare con priorità a livello parlamentare: conflitto di interessi e regolazione dell`attività di lobbying, percorsi di reinserimento e rieducazione dei detenuti attraverso la formazione e il lavoro, avvocato in Costituzione, gratuito patrocinio, riforma dell`esame per l`accesso all`avvocatura, magistratura onoraria, affido e adozione, miglioramento procedure di valorizzazione dei beni confiscati alla mafia”. È in corso inoltre “una riflessione in vista di un possibile intervento in materia di cosiddetto ergastolo ostativo”.

Su alcuni punti la maggioranza ha le idee chiare e sono punti che faranno parecchio discutere. Infatti Pd, Iv, M5s e Leu avrebbero trovato un’intesa su un principio: la pena espiata con percorsi di reinserimento e riabilitazione, il carcere come extrema ratio. Al vertice – riferisce uno dei partecipanti all’Agi – si è fatto il punto sulla riforma del processo penale e civile, sulla riforma della giustizia tributaria e quella del Csm e si è ragionato anche su misure al carcere ostativo, ovvero su provvedimenti da adottare riguardo l’articolo 41 bis e la possibilità di rivisitare le procedure di controllo e di assegnare benefici non come automatismi ma legati a motivazioni adeguate.

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Sono stati individuati pure alcuni temi da affrontare con priorità a livello parlamentare: conflitto di interessi e regolazione dell’attività di lobbying, percorsi di reinserimento e rieducazione dei detenuti attraverso la formazione e il lavoro, avvocato in Costituzione, gratuito patrocinio, riforma dell’esame per l’accesso all’avvocatura, magistratura onoraria, affido e adozione e miglioramento procedure di valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. È in corso inoltre una riflessione in vista di un possibile intervento in materia di cosiddetto ergastolo ostativo. A preoccupare di più su questo fronte di riforma della Giustizia è di fatto il tema fondamentale del “carcere come estrema ratio”.

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