La Camera dei Lord in rotta di collisione con governo May su Brexit. Ora percorso in salita

La Camera dei Lord in rotta di collisione con governo May su Brexit. Ora percorso in salita
27 febbraio 2017

La Camera dei Lord britannica si prepara a entrare in rotta di collisione con il governo conservatore di Theresa May, con l’esame di emendamenti alla legge sulla Brexit che se approvati ritarderebbero le manovre per l’uscita del Regno unito dall’Unione europea. I sostenitori del governo hanno avvertito i Lord, non eletti, di non ostacolare la realizzazione della volontà popolare, espressa con il referendum del 23 giugno scorso. Ma una fonte del partito laburista di opposizione nell’assemblea, dove il governo non ha la maggioranza, ha detto che eventuali emendamenti “con tutta probabilità verrebbero approvati senza problemi”, in barba al governo.

Anche Michael Heseltine, conservatore di primo piano e convinto europeista, ha preannunciato una ribellione contro Downing Street, promuovendo un emendamento che prevede un voto in parlamento su qualunque esito dei negoziati con Bruxelles sulla Brexit. In un articolo sul Mail on Sunday, Heseltine ha anche suggerito che la decisione sulla Brexit potrebbe essere ribaltata prima dell’uscita dalla Ue. “I miei oppositori sosterranno che il popolo ha parlato, il mandato è stato affidato e il futuro segnato. La mia esperienza mi porta a pensare il contrario” ha detto Heseltine. I componenti della Camera dei Lord, i pari, da oggi possono proporre emendamenti al testo di legge che dà all’esecutivo il mandato per invocare l’articolo 50 del tratto di Lisbona e notificare formalmente l’avvio della procedura per la Brexit.

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Il governo vuole farlo entro fine marzo, dando il via a un periodo di due anni al massimo di negoziati per mettere a punto i termini del divorzio ed eventualmente impostare il rapporto futuro. Gli emendamenti proposti dovrebbero riguardare le condizioni del voto parlamentare sull’accordo finale sulla Brexit e misure per garantire i diritti dei tre milioni di cittadini Ue immigrati nel Regno unito. Il Sunday Times ieri ha scritto che i ministri stanno prendendo in esame la possibilità di limitare l’accesso alla previdenza per i nuovi immigrati e di concedere permessi di soggiorno quinquennali ai lavoratori stranieri in cinque settore chiave: informatica, sanità, servizi sociali, agricoltura e ospitalità. Un’altra preoccupazione per il governo è ciò che accadra in Scozia, regione semiautonoma. Stamani il Times scrive che la First Minister scozzese Nicola Sturgeon potrebbe avanzare già a marzo richiesta formale oper un nuovo referendum sull’indipendenza. La Camera dei Comuni, dove May dispone di una stretta maggioranza, ha approvato la legge sulla Brexit senza modifiche, grazie al sì di una buona parte dei deputati laburisti, che hanno obbedito all’ordine di scuderia del leader Jeremy Corbyn.

Se i pari approveranno il testo senza emendamenti questo sarà inviato, dopo un’ultima lettura il 7 marzo, alla firma della Regina Elisabetta II. Se invece ci saranno modifiche, il testo rimbalzerà da una camera all’altra, scombinando i piani di May. Il governo è stato costretto a chiedere il via libera del Parlamento a gennaio, dopo aver perso la battaglia alla Corte suprema, che ha stabilito che per far partire la Brexit serve l’avallo del Parlamento. Dick Newby, leader dei liberaldemocratici alla camera alta di Westminster, ha detto che i pari vogliono proteggera i diritti dei cittadini Ue che vivono nel Regno. C’è “una volontà preponderante di fare al cosa giusta e garantire che i cittadini Ue abbiano il diritto di restare” ha detto al Guardian. Ma May ha sollecitato i Lord a non ritardare il testo. “Ci saranno dibattiti ed esami alla Camera dei Lord, ma non voglio vedere ostacoli alla volontà del popolo britannico… che è che realizziamo la Brexit” ha detto. All’inizio del dibattito lunedì scorso, la pari laburista Angela Smith ha detto che i lord non devono “consegnare un assegno in bianco al governo” e che non si faranno intimidire da deputati che hanno proposto di abolitre al camera alta.

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