La Turchia blocca l’accesso a Facebook, Twitter e YouTube

La Turchia blocca l’accesso a Facebook, Twitter e YouTube
6 aprile 2015

Un vero e proprio blackout. Ma non si tratta di un attacco terroristico. Da alcune ora la Turchia ha bloccato l’accesso a Twitter, Facebook e YouTube. Stando a quanto riferisce il quotidiano Hurriyet online la decisione è legata al rapimento del pm Mehmet Selim Kiraz, preso in ostaggio martedì scorso da due militanti del Dhkp-C e poi ucciso nell’assalto delle teste di cuoio. I tre social network sarebbero “colpevoli” di aver pubblicato la foto del magistrato rapito. Dopo le numerose lamentele da parte degli utenti, un portavoce dell’Access Providers Association, Bulent Kent, ha riferito a Hurriyet online che l’ente ha ricevuto l’ordine scritto dal pubblico ministero di bloccare l’accesso ai siti. Ma il processo è ancora in corso e gli altri provider, TTNET, Turkcell, Superonline, Avea, dovrebbero presto ricevere l’ordine. In totale l’ordine prevede che vengano bloccati 166 siti web che hanno pubblicato le immagini. Lo scorso anno, le autorità di Ankara vietarono l’uso di Twitter e YouTube il 20 marzo e il 27 marzo, poco prima delle elezioni del 30.

UN ARRESTO IN ITALIA Intanto stamattina un cittadino turco destinatario di un mandato di cattura internazionale è stato arrestato dalla Polizia di Venezia in una struttura di Mestre. L’uomo appartiene al DHKP-C e sarebbe coinvolto nel rapimento del magistrato. La notizia è stata confermata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano: “È stato fermato a Mestre, dalla Digos, un latitante turco di 44 anni, colpito da un mandato di cattura internazionale per terrorismo. Il latitante, che ha cittadinanza austriaca e si trovava in Italia con la moglie austriaca e i figli, secondo le autorità turche appartiene al gruppo terroristico DHKP-C, conosciuto tragicamente per il sequestro – e a seguito a questo, per la morte – del procuratore della Repubblica turco Mehmet Selim Kiraz. Il latitante adesso è a disposizione della Corte di Appello per l’eventuale estradizione”. “Il livello di allerta – ha ribadito Alfano – è tale che, anche e soprattutto nei giorni della Pasqua, i controlli di sicurezza, su tutto il territorio, sono altissimi. Tutte le forze dell’ordine, così come stabilito dal Casa (Comitato di analisi strategica antiterrorismo ndr), sono impegnate senza sosta sul fronte antiterrorismo per individuare ogni fonte di possibile rischio e pericolo”.

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