Gli americani pronti a fare business a L’Avana

Gli americani pronti a fare business a L’Avana
18 dicembre 2014

La mossa della Casa Bianca per la normalizzazione delle relazioni con Cuba potrebbe dare alla Corporate America accesso a un mercato che è stato ampiamente off-limit per oltre mezzo secolo ma che attualmente è decisamente meno attraente del passato. Aziende americane che spaziano dal produttore di auto General Motors al gigante agricolo Cargill passando per il retailer di mobili Ethan Allen Interiors hanno applaudito all’annuncio arrivato ieri dal presidente americano Barack Obama del rilancio delle relazioni diplomatiche sull’asse Washington-L’Avana. “Cuba ha bisogno di qualsiasi cosa che viene prodotta negli Stati Uniti”, ha spiegato al Wall Street Journal Bill Lane, direttore per gli affari governativi globali di Caterpillar, il colosso americano specializzato nella produzione di veicoli e macchinari per le costruzioni, l’estrazione e l’agricoltura.

“Era da 15 anni che stavamo chiedendo nuove politiche verso Cuba”, ha aggiunto sperando di potere aprire presto un rivenditore sull’isola caraibica. Sebbene agricoltura, tlc, retail, turismo e risorse naturali siano settori che offrano molte opportunità, molti ostacoli rimangono. In primis, l’embargo esistente su cui ieri Obama ha detto di volere lavorare insieme al Congresso per la sua rimozione. Solo Capitol Hill infatti può agire in questo senso. Le potenzialità comunque non mancano. Basti pensare che l’anno scorso gli Usa hanno esportato a Cuba 300 milioni di medicine e 3 miliardi di generi alimentari – entrambi ampiamente esclusi dall’embargo.

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