Lega-FdI, è rottura totale con il Cav

Lega-FdI, è rottura totale con il Cav
7 aprile 2016

di Daniele Di Mario

Guido Bertolaso non si tocca. Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di ritirare il suo candidato sindaco di Roma. Almeno non per il momento. Così mentre gli stessi vertici di Forza Italia restano perplessi sulle uscite pubbliche dell’ex capo della Protezione civile e mentre il partito romano litiga sulle liste municipali, il Cav blinda Bertolaso. “Non ci sarà nessun cambio di cavallo a – spiega un fedelissimo del leader azzurro – Non c’è nessun tentennamento di Berlusconi su Bertolaso”. Anzi, in FI c’è la convinzione che sia in atto una campagna “tesa a indebolire la candidatura di Bertolaso e a minare la credibilità di Berlusconi, anche utilizzando degli pseudo-sondaggi che poi, come ha fatto oggi Alessandra Ghisleri, vengono addirittura smentiti”. In effetti la sondaggista esclude, sia attraverso le agenzie di stampa sia con una nota ufficiale inviata alle redazioni da Euromedia Research, di aver effettuato rilevazioni su Roma, definendo “non associabili a noi” i dati riportati ieri da Il Tempo e dal Corriere della Sera . “Noi di Euromedia – dice la Ghisleri a Un Giorno da Pecora su RadioDue – non abbiamo fatto il sondaggio, di cui parlano i giornali, che darebbe Bertolaso al 6%. Lo smentisco, non è un sondaggio a noi attribuibile”. La Ghisleri spiega che consegnerà a Berlusconi il sondaggio su Bertolaso “prima di consegnare le liste, entro il 20 aprile”. Una rilevazione Demopolis resa noto ieri sera daOtto e mezzo su La7 dà Virginia Raggi favorita al 28%, seguita da Roberto Giachetti al 23%, Giorgia Meloni al 19%, mentre Marchini e Bertolaso si attesterebbero su un 12%. Tuttavia se Bertolaso si ritirasse la Meloni salirebbe al 23-27% scavalcando Giachetti fermo al 22-26% andando al ballottaggio contro la candidata grillina. Sarà anche per questo che FI è sempre più orientata a sfilarsi, a non legare la sua immagine al candidato blindato dal Cav. Anzi si sta lavorando sotto traccia per accordi con Marchini e Meloni.

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La tentazione è quella del voto disgiunto: appoggiare sì FI ma poi dare il proprio consenso per un altro candidato. Sono ormai logori i rapporti tra Bertolaso e i dirigenti azzurri che ritengono necessario ragionare su altre ipotesi per avere speranze di vittoria e ottenere l’elezione di propri consiglieri comunali e municipali. Un segnale è già arrivato: è stata sconvocata una cena per finanziare la campagna elettorale di Bertolaso alla quale avrebbero dovuto partecipare il candidato, Berlusconi e i parlamentari romani di FI. Un avvenimento in programma per stasera e nel quale si sarebbe dovuto siglare la pace. Ma deputati e senatori hanno preferito declinare l’invito, facendo capire di non avere l’intenzione di spendersi anche economicamente dopo che Bertolaso ha ripetuto di non volere mettere in lista esponenti riconducibili al partito. Fonti di FI raccontano di un Cav amareggiato per la situazione e irritato con chi ha deciso di non condividere fino in fondo le sue scelte. L’intenzione è quella di non trattenere nessuno: chi vuol lasciare FI lo faccia. Ad oggi dunque Bertolaso e l’ex capo della Protezione civile vanno avanti insieme. “Si sono visti anche ieri sera – spiega un dirigente di FI – e Berlusconi ha chiesto di preparare un calendario di iniziative pubbliche alla quali parteciperà in prima persona insieme a Bertolaso. Oggi escono i manifesti del candidato”.

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Intanto, il tavolo della coalizione di Bologna presieduto da Altero Mattioli si chiude ancora senza accordo, con l’alleanza prossima a spaccarsi nelle altre città al voto. Il tempo stringe e l’accordo su Roma sembra sempre più lontano con un inevitabile effetto domino. Da settimane i pontieri stanno cercando di evitare lo strappo consumato su Bertolaso, ma i rapporti tra FI, FdI e Lega restano freddi. “Non c’è stato nessun nuovo incontro con Berlusconi, quando ci saranno novità positive ci sentiremo”, taglia corto Matteo Salvini. Anche se il Cav va ripetendo ai suoi per gettare acqua sul fuoco che Roma resta un caso isolato, gli alleati di FI sarebbero di tutt’altro avviso: “Se non c’è intesa sulla Capitale, non ci sarà neanche nelle altre città”. L’ultima mediazione fallisce in mattinata, quando al tavolo nazionale delle alleanze elettorali Matteoli propone il via libera sulla candidata leghista a Bologna, Lucia Borgonzoni, in cambio del sostegno di Carroccio e FdI all’azzurro Osvaldo Napoli a Torino e alla candidatura dell’imprenditore Gianni Lettieri a Napoli. Offerta rifiutata sia dagli sherpa leghisti sia dal partito di Giorgia Meloni, determinati a chiedere in cambio il passo indietro di Bartolaso per la corsa al Campidoglio. Informato da Matteoli della situazione, Berlusconi, ancora ad Arcore (tornerà a Roma oggi), assicura che ne parlerà direttamente e in tempi brevi con Salvini e Meloni per cercare di ritrovare l’unità.

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