L’Europa verso la riforma Iva su vendite online. Agevolate microimprese e start up

L’Europa verso la riforma Iva su vendite online. Agevolate microimprese e start up
2 dicembre 2016

Nuove regole europee per l’Iva sulle vendite: la Commissione ha proposto una serie di misure per rendere piu’ semplice il sistema, rendendo meno gravosa la procedura soprattutto per le “microimprese” e quelle che avviano un’attivita, le “start up”. Secondo le stime di Bruxelles, le nuove regole consentiranno risparmi alle imprese per 2,3 miliardi all’anno mentre gli Stati potranno recuperare l’Iva che ogni anno si perde sulle vendite online, stimata a circa 5 miliardi. Ecco l’elenco delle misure proposte, che dovranno essere esaminate da Parlamento e Consiglio. – Nuove norme per consentire alle imprese che vendono beni online di adempiere facilmente a tutti gli obblighi IVA nell’Ue in un unico luogo.
Semplificazione delle norme IVA per le start-up e le microimprese che vendono online: l’IVA sulle vendite transfrontaliere di valore inferiore a 10mila euro sara’ gestita a livello nazionale. Le PMI trarranno vantaggio da procedure piu’ semplici per le vendite transfrontaliere di un massimo di 100mila euro.
Iniziative contro le frodi dell’IVA provenienti dall’esterno dell’Unione, che possono provocare distorsioni del mercato e dar luogo a concorrenza sleale.
Possibilita‘ per gli Stati di ridurre le aliquote IVA applicabili alle pubblicazioni elettroniche, come i libri in formato elettronico e i quotidiani online.

Il commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici ha spiegato che le norme proposte vogliono semplificare la vita delle imprese online: “Ora le imprese, grandi e piccole, che vendono online all’estero adempiranno ai loro obblighi IVA nello stesso modo in cui lo farebbero per vendite effettuate nei loro paesi. Perderanno cosi’ meno tempo, ci sara’ meno burocrazia e i costi saranno inferiori”. Le norme sono state particolarmente semplificate “per le microimprese e le start-up, in modo da consentire loro di sfruttare piu’ agevolmente i nuovi mercati”. Ancora, ha proseguito Moscovici, “i governi europei potranno incassare 100 milioni di euro in piu’ alla settimana, da spendere per servizi a vantaggio dei cittadini”.

Gli obblighi Iva, riferisce la Commissione, sono citati dalle imprese come “uno dei principali ostacoli al commercio elettronico transfrontaliero” e rappresentano un costo di circa 8 mila euro per ogni paesi in cui vogliono vendere. Con le nuove norme, invece, bastera’ presentare una dichiarazione trimestrale valida per tutto il territorio Ue attraverso uno sportello unico online. E’ un sistema che esiste gia’ per la vendita di servizi elettronici, come le applicazioni per smartphone, e si e’ dimostrato efficace con oltre 3 miliardi incassati dai paesi nel 2015. In questo modo, spiega l’esecutivo di Bruxelles, “verranno ridotti del 95% gli oneri amministrativi a carico delle imprese, con un risparmio complessivo di 2,3 miliardi per le imprese e un aumento delle entrate Iva per gli Stati di 7 miliardi.

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