Liz Truss succede a Johnson. La nuova ‘Lady di ferro’: taglio tasse e crescita economia

Liz Truss succede a Johnson. La nuova ‘Lady di ferro’: taglio tasse e crescita economia
Liz Truss
6 settembre 2022

Come previsto, sarà Liz Truss – il segretario del Foreign Office – il nuovo leader del partito conservatore britannico e quindi primo ministro del Paese. Lo ha annunciato al termine della votazione – definita sicura, oltre che libera ed equa – Sir Graham Brady, presidente del comitato esecutivo della formazione politica. Truss ha così avuto la meglio sulla concorrenza di Rishi Sunak: ha ottenuto 81.326 voti, mentre il suo rivale si è fermato 60.399. Gli aventi diritto erano 172.437, la percentuale dei votanti è stata dell’82,6 per cento. I voti nulli sono stati 654.

Dunque, Liz Truss ce l’ha fatta: è la nuova leader del partito Tory e succede quindi a Boris Johnson anche al vertice del governo britannico. Reduce dalla guida della diplomazia del Regno Unito in una fase particolarmente complessa, è indicata come ‘la nuova Lady di ferro’ anche perché non ha certo disdegnato in passato i paragoni con Margaret Thatcher, soprattutto in materia economica. In particolare, si è espressa a favore di una bassa tassazione fiscale ma allo stesso tempo a favore di una maggior spesa nel settore della Difesa e al ricorso a trattati commerciali bilaterali per superare le difficoltà legate alla Brexit – tra cui quella ancora irrisolta legata al protocollo nordirlandese.

Truss propone dunque una sostanziale linea continuista con il suo predecessore, ma a decidere la sorte della sua amministrazione sarà probabilmente proprio la politica fiscale, vero nodo del contendere con il rivale – ed ex ministro delle Finanze – Rishi Sunak. La sua ricetta per rispondere al costo della vita sempre crescente – la principale preoccupazione dell’opinione pubblica britannica – sta infatti nell’abbassare “la pressione fiscale, e non nel distribuire sussidi”, una politica che avrà probabilmente delle ripercussioni sul welfare. 

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Truss – 47enne di Oxford, con un passato politico fra i Liberal-Democratici – è stata favorita nella corsa a Downing Street da due fattori: il primo è che l’ala fedele al premier uscente ha dichiarato guerra a Sunak, reo di aver fatto precipitare le dimissioni di Johnson; il secondo è la popolarità di cui gode nella base del partito, che è quella che di fatto ha deciso il ballottaggio. E tuttavia, la fedeltà ostentata fino all’ultimo nei confronti di Johnson non le varrà certo ad evitare la voglia di rivalsa dell’ex premier, che potrebbe fare tutto quanto in suo potere per cercare di ritornare a Downing Street – indipendentemente dall’inquilino.

Il programma

Un “programma audace per tagliare le tasse e far crescere l’economia” della Gran Bretagna. Lo ha promesso Liz Truss, nel suo primo discorso dopo l’elezione a leader del partito conservatore e futuro premier britannico al posto di Boris Johnson. “Durante questa campagna di leadership, ho fatto una campagna da conservatrice e governerò da conservatrice”, ha assicurato, “E amici miei, dobbiamo dimostrare che ce la faremo nei prossimi due anni”.

Poi l’attuale segretario del Foreign Office è scesa nei dettagli, promettendo di realizzare “un programma audace per tagliare le tasse e far crescere la nostra economia. Risponderò alla crisi energetica, occupandomi delle bollette energetiche delle persone, ma anche affrontando i problemi a lungo termine che abbiamo sull’approvvigionamento energetico”. E “realizzerò un Servizio Sanitario Nazionale” efficiente, la promessa di Truss,

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“Ma tutti produrremo risultati per il nostro Paese. E mi assicurerò di utilizzare tutti i fantastici talenti del partito conservatore, i nostri brillanti membri del parlamento e colleghi, i nostri fantastici consiglieri (…) gli attivisti e i membri in tutto il nostro Paese. Perché, amici miei, so che faremo fatti, faremo fatti, faremo fatti”. E “otterremo una grande vittoria per il Partito conservatore nel 2024. Grazie”, ha concluso. Il riferimento al voto del 2024, secondo gli esperti, dovrebbe mettere a tacere le indiscrezioni sulla possibilità che Truss possa indire elezioni anticipate.

 

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