M5S perde altri pezzi, 10 parlamentari abbandonano Grillo

M5S perde altri pezzi, 10 parlamentari abbandonano Grillo
27 gennaio 2015

Nove deputati e un senatore del Movimento 5 Stelle hanno annunciato il loro abbandono dei gruppi parlamentari grillini e la contemporanea iscrizione al gruppo misto. I deputati sono: Mara Mucci (foto), Walter Rizzetto, Marco Baldassarre, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Aris Prodani, Tancredi Turco, Sebastiamo Barbanti e Gessica Rostellato. A questi si aggiunge il senatore Francesco Molinari. “Basta con inutili slogan – hanno sostenuto Mucci, Rizzetto e Baldassarre – e basta con l’essere una forza di opposizione duramente distruttiva, becera, casinista”. Gli ex 5 Stelle hanno chiarito poi che se dovessero essere chiamati dal premier Matteo Renzi per consultazione sul prossimo Presidente della Repubblica non avrebbero problemi ad andare, lasciando intendere di essere pronti a sostenere – qualora rispondesse ai criteri che chiedono – la figura che verrebbe proposta dal segretario del Pd.

Il principio ispiratore della ”nostra azione – ha chiarito la Mucci – è quello della democrazia partecipata. Basta quindi essere dei meri esecutori” . Quello che “non abbiamo capito sono stati gli inutili slogan”, che “ci hanno portato – ha rilevato la Mucci – a diventare una forza di opposizione distruttiva, becera, casinista. A questo ci ribelliamo, noi vogliamo realizzare nel concreto il nostro progetto di cambiamento della classe politica e rifiutiamo l’ormai inaccettabile incorenza” che attraversa il movimento e “l’insopportabile assenza di trasparenza nelle decisioni, come per esempio l’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage”. Il gruppo di fuoriusciti ha spiegato la decisione di abbandonare i gruppi parlamentari con “l’impossibilità – sono state ancora parole di Mucci – di realizzare il progetto per il quale siamo stati eletti”. Rivolgendosi poi direttamente a Beppe Grillo e a Gianroberto Casaleggio e al direttorio del movimento la deputata ex grillina ha detto che “forse a loro è bastato accontentarsi di una nicchia. A noi no”. In ogni caso, ha chiarito, sono questi “vertici abusivi del movimento che dovrebbero dimettersi, non noi perchè le idee non hanno padroni”. Ancora, “vogliamo essere senza capibastone”. Sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Mucci ha detto a chiare lettere (differenziandosi naturalmente dalle attuali posizioni di chiusura assunte da Grillo) che “noi vogliamo contribuire, senza inciuci e senza arroccamenti. Basta tattiche, stategie, calcoli e false ideologie”.

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Rizzetto, invece, ha spiegato che l’uscita dai gruppi parlamentari “è stata una scelta non semplice” aggiungendo, in riferimento all’elezione del Capo dello Stato, che “probabilmente, se il Pd ci chiederà di andare alle consultazioni noi ci andremo. Comunque – ha detto – con Renzi non c’è alcuna trattativa in atto”. Rizzetto ha contestato il fatto che a poche ore dall’elezione del Presidente della Repubblica “siano state abolite le ‘quirinarie’, che abbiamo chiesto fino all’ultimo. Noi siamo contro giochetti e tatticismi, che si devono mettere da parte per convergere tutti su un nome di altissimo profilo”. In ogni caso, ha chiarito, “noi rispetteremo gli impegni etici e morali assunti con i cittadini che ci hanno eletto nel Movimento 5 Stelle”.Dal canto suo Baldassarre ha spiegato che “i mal di pancia all’interno del movimento ci sono da tempo e non solo da parte di noi nove. Ci sono altri – ha reso noto – che cercano di tornare all’origine”. In tutto questo tempo, ha aggiunto, “non siamo riusciti ad avere un confronto. Comunque – ha assicurato Baldassarre – non abbiamo perduto i principi con cui siamo stati eletti”.

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