Obesità, scoperta nuova molecola riduce grasso ma non l’appetito

Obesità, scoperta nuova molecola riduce grasso ma non l’appetito
Cellule staminali pluripotenti nel grasso prelevato con interventi di liposuzione
5 gennaio 2018

Una molecola sperimentale si e’ rivelata in grado di ridurre selettivamente il grasso in eccesso, aumentando il metabolismo delle cellule del grasso. Quindi senza interferire con l’appetito. A scoprirla e a testarla con successo sui topi e’ stato un gruppo di ricercatori della The University of Texas Medical Branch a Galveston (Usa). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Biochemical Pharmacology. L’idea dei ricercatori e’ nata dalla consapevolezza che l’obesita’ rappresenta un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo. Cosi’ gli studiosi hanno trovato un modo per interferire con i processi che portano all’obesita’. “Man mano che le cellule del grasso crescono, iniziano a sovraesprimere una proteina che agisce da freno metabolico, rallentando il metabolismo delle cellule grasse che hanno piu’ difficolta’ a bruciare l’accumulo di grasso”, ha detto Stanley Watowich.

I ricercatori hanno trovato una molecola capace di bloccare questo freno metabolico, aumentando di conseguenza il metabolismo all’interno delle cellule adipose. Nello studio, i topi sono stati nutriti con una dieta ricca di grassi fino a quando non sono diventati obesi e poi hanno ricevuto il farmaco o un placebo. Dopo 10 giorni di trattamento, i ricercatori hanno scoperto che i topi obesi che hanno assunto il farmaco hanno perso piu’ del 7 per cento del loro peso corporeo totale e della massa di tessuto grasso. E le dimensioni delle cellule bianche sono diminuite del 30 per cento rispetto al gruppo placebo. Inoltre, il colesterolo nel sangue dei topi trattati con il farmaco ha raggiunto livelli simili a quelli dei topi non obesi. “Questi primi risultati sono incoraggianti e supportano l’ulteriore sviluppo di questa tecnologia come un nuovo e piu’ efficace approccio alla lotta contro le malattie metaboliche”, hanno concluso gli studiosi.

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