Marcinelle, il 63esimo anniversario della tragedia

Marcinelle, il 63esimo anniversario della tragedia
8 agosto 2019

Ricorre oggi il 63esimo anniversario della tragedia di Marcinelle, una delle pagine più nere della storia mineraria nel mondo e della storia dell’emigrazione italiana: l’8 agosto è stato proclamato, a buon titolo, nel 2001 Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo e oggi in tante città del nostro Paese si ricorderà l’incendio scoppiato 63 anni fa in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, una miniera di carbone in quella che allora era la città di Marcinelle, vicino a Charleroi, in Belgio.

Dopo giorni di disperati tentativi di salvataggio, fu annunciata da un soccorritore – in italiano – la devastante verità: 262 morti, da 12 Paesi, ma soprattutto dall’Italia, per il conteggio delle vittime arrivò a 136 decessi. Per i minatori di Marcinelle, che invano cercarono una via di scampo nei tunnel bloccati dalle fiamme, furono letali le esalazioni di gas. Non a caso, dopo questa strage nel sottosuolo, il Belgio introdusse nelle miniera la maschera antigas.

Così oggi, dal Lazio alla Calabria (moltissimi minatori arrivavano in Belgio dal Sud d’Italia) le bandiere a mezz`asta ricorderanno la tragedia di Marcinelle e inviteranno a riflettere sulla “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. “E’ doveroso non dimenticare e dedicare un pensiero alle vittime – ricorda il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la tragedia di Marcinelle – con l’impegno che il lavoro sia sempre più sicuro, e con la speranza che nessuno paragoni i nostri emigranti italiani del passato, i nostri nonni e bisnonni andati a lavorare in tutto il mondo a cui nessuno regalava niente, ai troppi clandestini fatti arrivare in Italia negli ultimi anni e mantenuti a spese degli italiani”.

Morire sul lavoro è “un’eventualità tristissima che dobbiamo impegnarci a scongiurare con ogni mezzo”, afferma il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, proprio in occasione della Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. “Per questo è necessario agire in via prioritaria, a livello nazionale, europeo e internazionale, per rafforzare il quadro normativo in materia di tutela della sicurezza e di prevenzione degli incidenti sul lavoro”, commenta Moavero. “Poiché l’Unione si trova alla vigilia dell’apertura di un nuovo ciclo di legislatura, penso sia davvero importante che le Istituzioni UE indichino, rapidamente, le iniziative che intendono portare avanti, scadenzate in un calendario preciso. Le idee e le dichiarazioni d’intenti abbondano, ma di rado sono state concretizzate”, sottolinea il ministro degli Esteri. “Il disastro resta impresso nella memoria collettiva di noi italiani, perché i compatrioti che vi persero la vita sono stati 136, più della metà del totale. Un dramma terribile, con vittime di undici nazionalità diverse, di cui nove di paesi europei”, conclude il titolare della Farnesina.

“Era il dopoguerra e il Belgio necessitava di manodopera per le sue miniere mentre l’Italia aveva bisogno di carbone e gli italiani di lavoro – ricorda il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -. In terra straniera, pronti a compiere sacrifici lavorando per dare un futuro migliore alle loro famiglie. Oggi rendiamo onore a quelle vittime, noi non dimentichiamo il simbolo del sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo”.

“Marcinelle, 8 agosto 1956. 262 minatori perdono la vita, 136 erano emigranti italiani, considerati lavoratori di serie B. In ricordo di Mario e di tutti loro, mai dimenticare. Perche’ la memoria e’ futuro”. Cosi’ Maurizio Martina, deputato del Pd, su Twitter.

Nell`anniversario della strage di Marcinelle, la presidente del Consiglio Regionale della Campania Rosetta D`Amelio ha annunciato “un minuto di silenzio in Consiglio regionale”. Questa mattina, “giovedì 8 agosto alle ore 12, il Consiglio regionale della Campania osserverà un minuto di silenzio per onorare tutti i nostri concittadini italiani scomparsi tragicamente in situazioni lavorative in ogni parte del mondo”.

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