Pacchi bomba, prende corpo pista anarchica

Pacchi bomba, prende corpo pista anarchica
4 marzo 2020

Potrebbero esser stati gli anarchici a confezionare i pacchi bomba spediti a Roma nelle ultime ore. Gli inquirenti della Procura di Roma, dopo un vertice con gli investigatori di Ros e Digos, danno corpo a questa ipotesi. Alla base di questa convinzione c’è il fatto che potrebbero aver agito frange antimilitariste. Perché due delle tre donne oggetto del recapito hanno avuto rapporti di lavoro con l’università di Tor Vergata oppure con quella del Sacro Cuore. Ebbene – si spiega – nel primo caso l’Aeronautica italiana ha firmato intesa meno di un anno fa; e l’Ateneo della Cattolica ha rapporti con il Nrdc-Ita della Nato, il cosiddetto Comando di Reazione Rapida.

I magistrati sulla base delle verifiche avviate ritengono, inoltre, che vi possano essere ulteriori pacchi in via di ricezione. “Le poste sono state allertate a tutti i livelli”, si sottolinea. Il dato certo è che sono stati esclusi rapporti di conoscenza tra le tre vittime, sia personali che professionali. Ed i mittenti delle insolite e pericolose missive avevano ‘legami’ con le persone a cui sono stati recapitati. Secondo gli inquirenti i plichi sono stati fatti da una stessa mano e il meccanismo esplosivo risultava artigianale ma ben fatto. Resta da chiarire la scelta di inviare il plico ad una dipendente Inail di 54 anni. Quale il legame con la vicenda? Perché coinvolgere anche questa donna? Altri interrogativi per una storia che ne prevede già molti ed in cui si procede per attentato con finalità di terrorismo e lesioni.

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