Il Pd si spacca anche sulla riforma delle ex Province. L’ira di Raciti: “Occorre chiarimento”

Il Pd si spacca anche sulla riforma delle ex Province. L’ira di Raciti: “Occorre chiarimento”
10 maggio 2016

dalia3Il voto segreto al parlamento siciliano, tanto odiato da Rosario Crocetta avendo subito diverse imboscate da parte di ‘franchi tiratori’, ha fatto un’altra vittima: Il Pd. Infatti, il partito di Renzi s’è spaccato anche sulla riforma delle ex Province, proprio a causa del voto segreto chiesto all’Ars dal deputato Mpa, Giovanni Greco e votato anche da pezzi di Pd . Un voto che manda su tutte le furie il segretario del Pd in Sicilia, Fausto Raciti (foto home): “Mi spiace molto che la richiesta di voto segreto e buona parte dei voti contrari al recepimento della norma Delrio sui sindaci metropolitani siano venuti da chi non si allinea al processo delle riforme”. Poi l’affondo: “Il Pd è uno. Non si può parlare nell’ufficialità di riforme e poi in aula comportarsi all’opposto. Su questo  – conclude Raciti – occorre un chiarimento politico”. A rincarare la dose, Filippo Panarello, parlamentare regionale del Pd. “Il fatto che alcuni deputati del Pd abbiano sostenuto la richiesta di voto segreto apre un grave problema politico da discutere nel gruppo e nel partito – tuona -. Le opinioni sono tutte rispettabili, ma ci sono comportamenti scorretti che non possono passare sotto silenzio”.

A questo punto, bisogna rivedere le regole del voto segreto. E su ciò ne sono convinti sia Raciti, sia il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia (foto) i quali scrivono una nota congiunta. “Se non si vuole affossare definitivamente l’autonomia siciliana, la madre di tutte le riforme è la revisione del voto segreto all’Ars – si legge nella nota -. Per troppo tempo – aggiungono – il ricorso al voto segreto è stato un espediente per affermare piccoli interessi a discapito del bene comune. La votazione odierna sul recepimento della ‘norma Delrio’ è stata l’ultima triste conferma di una pratica mortificante che ci auguriamo prima o poi venga limitata secondo le norme vigenti e le prassi applicative del Parlamento nazionale”. M. Bal.

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