Pesca, servono misure per spada in Mediterraneo

Pesca, servono misure per spada in Mediterraneo
15 ottobre 2014

“I pescatori della piccola pesca sono i guardiani del mare, i primi a percepire qualsiasi cambiamento e i primi a esserne colpiti”: questo e’ quello che mostra il nuovo video di Oceana ‘Feluche. Pescatori artigianali, guardiani del pesce espada in Mediterraneo’. In In altre parole, l’organizzazione internazionale di conservazione dell’ambiente marino, raccoglie testimonianze dei pescatori artigianali con l’arpione per condividere la loro percezione sulla situazione del pesce spada nel Mediterraneo. “I pescatori di pesce spade con arpione nello Stretto di Messina sono le sentinelle dello stato di questa specie- afferma Ilaria Vielmini, biologa marina in Oceana Europa- nel momento in cui questa specie diventa scarsa e gli individui piu’ piccoli, i pescatori temono che la loro sussistenza sia a rischio, destinata a diventare sono una memoria”. Ogni giorno “una flotta sovramisura di oltre 12.000 imbarcazioni cattura questa specie senza alcun limite e con pochissimo controllo”, denuncia l’associazione. Secondo le catture riportate, ciascun imbarcazione cattura solo una dozzina di pesce all’anno, “un dato difficile da credere in quanto difficilmente coprirebbe i costi operativi”. Oltre la meta’ di queste imbarcazioni battono bandiera Europea, ma “i Paesi mediterranei hanno storicamente fallito nella gestione di questa specie o nel suo ricovero a livelli sostenibili”. La visione “limitata” di questi Paesi sta impattando la piccolo pesca costiera che, per tradizione, dipende da questa risorsa.

Recentemente gli scienziati della Commissione internazionale per la conservazione del tonno atlantico (Iccat) sono riuniti a Madrid per proporre misure di gestione per questa specie sovrapescata. Maria Jose Cornax, direttrice della campagna pesca per Oceana in Europa chiede quali misure siano prese per il pesce spada in Mediterraneo. “Storicamente le parti contraenti di Iccat, incluso l’Unione europea, si sono rifiutate di guardare alla situazione reale di questo importante stock- afferma- che e’ in totale contrasto con il pesce spada nell’Oceano Atlantico dove invece un piano di recupero e’ stato messo a punto. Una specie non deve raggiungere l’orlo del collasso perche’ sia gestita”. In novembre, le parti contraenti dell’Iccat si incontreranno a Genova per decidere della gestione di specie altamente migratorie, incluso tonno rosso, pesce spada e squali. Oceana partecipera’ al meeting come osservatore per promuovere la gestione sostenibile di queste specie.

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