Pressing su Bonafede, Iv vuole confronto con Conte

Pressing su Bonafede, Iv vuole confronto con Conte
Matteo Renzi
18 maggio 2020

A due giorni dal voto al Senato sulla mozione di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, Italia viva alza il tiro e fa capire al premier di aspettare una sua parola, la conferma di un cambio di passo nei rapporti interni alla maggioranza prima di assicurare la salvezza al Guardasigilli. “All’ultimo incontro con il premier Conte ci siamo lasciati con l’impegno a rivederci prima della mozione di sfiducia – spiega una fonte di Iv – anche perché il nostro problema non è con i Cinque stelle, il nostro problema è con Conte, se non succede niente fino a mercoledì (quando al Senato si voteranno le mozioni contro il Guardasigilli, ndr) è chiaro che c’è un problema…ma questo il premier lo sa benissimo, perciò presumiamo che entro domani ci vedremo”. E’ il leader di Italia viva ed ex premier, Matteo Renzi, ad esplicitare la minaccia e i rischi per il governo: “Per il nostro gruppo interverrò io in aula. I numeri sono ballerini e Italia Viva potrebbe essere decisiva”, dice invitando i suoi lettori a dargli un parere sulla vicenda.

Intanto negli ambienti del Movimento 5 stelle si ostenta tranquillità: “Sono – sibila una fonte vicina ai vertici – pressioni strumentali ad ottenere altro”. Su altri dossier caldi per il Governo? “Ma quando si parla di Renzi, si parla di poltrone… altro che dossier!”, è il commento lapidario. Vero è che se ci si limita alle vicende degli ultimi giorni che hanno portato alle dimissioni del capo di gabinetto di Bonafede, Fulvio Baldi, gli imbarazzi relativi alle intercettazioni dell`inchiesta sull`ex presidente dell`Anm Luca Palamara riguardano anche altri ambienti politici di maggioranza. Mentre per la gestione della vicenda carceri la maggioranza ha di fatto approvato l`operato del ministro e ne ha votato i provvedimenti, cosa che rende un po` più complessa una ipotesi di licenziamento ad personam del capodelegazione stellato nel governo Conte. In ogni caso, se anche fosse fondata l`interpretazione che attribuisce al leader di Italia viva solo un interesse per le “poltrone”, Iv ha ormai stabilito un filo diretto con Conte ed è il premier che in genere fissa il punto di caduta della mediazione. Il che fa nascere a volte qualche tensione col M5S, come è accaduto a proposito della regolarizzazione dei migranti nel decreto rilancio.

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Italia viva non nega che i temi sul tavolo siano tanti: “Noi abbiamo 17 senatori, il Pd 35 ma i rapporti di forza al governo sono di 1 a 9, noi non vogliamo un rimpasto però il peso delle nostre idee non può essere questo, non possiamo solo votare e nessuno ci chiede cosa pensiamo sulle cose – avvertono -. Non possiamo dare 3 miliardi ad Alitalia e zero al sistema aeroportuale, nessuno ha discusso con noi neanche su questo”. Insomma la posta in gioco per Iv è più alta e ha a che fare con la forza di incidere sulle decisioni dell’esecutivo: chiedono maggiore coinvolgimento e ascolto delle loro proposte. Come ad esempio il piano per lo sblocco dei cantieri che Italia viva ha presentato al governo a febbraio, ma che oggi è ancora solo in discussione, “dopo riunioni su riunioni…”. Insomma, adesso “Conte deve fare quello che ha detto”, altrimenti “se trova altri numeri al Senato per noi va benissimo…”.

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