Anche i doni diventano social, riscoprire feste in famiglia

Anche i doni diventano social, riscoprire feste in famiglia
19 dicembre 2021

Natale in famiglia, e un ‘terzo incomodo’ sotto l’albero: lo smartphone. Diventano sempre più ‘social’ le feste degli italiani, documentate minuto per minuto con foto postate per strappare ‘like’ agli amici virtuali. Ma il rischio, avverte lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, è che anche questa ricorrenza venga “sopraffatta dalla presenza della tecnologia”.

Oggi, riflette l’esperto, “tutto deve essere documentato sui social. I parenti devono essere immortalati e ‘costretti’ a scattare foto in continuazione in attesa di raggiungere lo scatto migliore che merita di essere condiviso con fierezza. Magari durante l’intero cenone natalizio non ci siamo nemmeno scambiati un come stai, però per i social ci abbracciamo e inventiamo hashtag strappalacrime. Stesso discorso ormai vale anche per i doni ricevuti. Non è sufficiente il pensiero che si è avuto verso ognuno di noi, la gioia e la sorpresa nello scartare il regalo tanto atteso, ma la vera attesa è quella di poter mostrare ai nostri amici virtuali ciò che abbiamo ricevuto. Magari nemmeno abbiamo avuto l’accortezza di ringraziare chi il dono ce l’ha fatto ed è a due passi da noi, ma preferiamo farlo sui social. Esprimere al mondo intero un sentimento che però non riusciamo a condividere face to face”.

Non si ragiona, incalza lo psicologo, “sul fatto che il nostro familiare sarà più contento di ricevere un abbraccio di persona piuttosto che dei like sotto una foto”. Lavenia si concentra soprattutto sui ragazzi, che “oggi hanno sempre più bisogno di postare tutto sui canali social. La loro identità è fragile – evidenzia – Non riescono più a raccontare attraverso le parole ciò che provano. Lo fanno attraverso le immagini. Hanno bisogno di essere riconosciuti e tentano di mostrare attraverso i social una parte di loro che può identificarsi con il sogno di un altro ragazzo della loro età. Perché così, magari, si sentono importanti. Dovremmo aiutarli interessandoci a loro e a quello che fanno, chiedendo cosa provano, tornando quanto prima a conoscere davvero le loro emozioni”, ammonisce.

Le festività natalizie, continua Lavenia, “sono da sempre considerate un momento da passare in famiglia. Si scambiano doni, si scattano foto ricordo e si gioca a carte o a tombola fino a tardi. Antiche tradizioni che trovo molto istruttivo tramandare alle generazioni future – ragiona – Generazioni che sembrano aver dimenticato la purezza di tale atmosfera”. Lo spirito del Natale, “non dovrebbe esserci solo durante” le feste, sottolinea l’esperto, “ma andrebbe coltivato tutto l’anno”. “L’amore, il rispetto e la solidarietà reciproca – conclude lo psicologo – non dovrebbero andare mai in vacanza, ma anzi tutti noi dovremmo impegnarci a ritagliare del tempo per i nostri cari. Così come durante la giornata ci sono delle ore che siamo obbligati a dedicare all’attività lavorativa, dovrebbe essere lo stesso per il tempo in famiglia”.

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