Riscossione Sicilia, intervenga Corte conti

2 aprile 2014

Un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti per fare luce sullo Stato di “Riscossione Sicilia”, affogata dai debiti e senza una chiara strategia per il futuro.

Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars corre al capezzale di quello che giudica “un ente strategico per la Sicilia”, per fare una fotografia della situazione e capire se il governo conosce l’esatta situazione in cui versa l’ente e se per esso l’esecutivo ha un piano industriale.

“L’esattoria – afferma la deputata Claudia La Rocca – è un settore fondamentale e non può essere lasciato allo sbando, senza un costante monitoraggio e una lungimirante pianificazione. A tal proposito, la domanda che dobbiamo porci è ‘la Sicilia riscuote i tributi?’. Sappiamo che è un tema ‘impopolare’, ma l’esattoria non può funzionare a singhiozzo, cosa che temiamo e che potrebbe favorire qualcuno”.

L’esponente grillino, ricorda che in commissione Bilancio si sono susseguite diverse audizioni sui problemi di Riscossione Sicilia. “Si è parlato di contenimento dei costi fissi, cioè degli affitti – spiega – dell’ipotesi di passare alla piattaforma SOGEI, del coinvolgimento della società nel progetto di riforma delle riscossione pubblica”. Tuttavia, “a parte lo stanziamento di 40 milioni, a cui si intende far fronte con il famoso mutuo di 1 miliardo per tamponare i debiti nei confronti dei fornitori, non sembra esserci nulla di concreto, relativamente ad una riforma strutturale, ad esempio un serio piano industriale, seguendo magari delle linee guida da parte della Regione, considerato che la stessa detiene oltre il 99% delle quote”. A questo punto, i deputati Cinquestelle sollecitano anche un intervento della Corte dei conti sull’importantissima questione.

 

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