Casini, prossimo passo è pace con Alfano. “Berlusconi graffia ancora, non è tempo di risentimenti”

Casini, prossimo passo è pace con Alfano. “Berlusconi graffia ancora, non è tempo di risentimenti”
29 aprile 2016

“Con questa mossa Silvio ha dimostrato di essere lucido e ancora in campo. La tigre magari non è più quella di trent’anni fa, però sa ancora graffiare. E soprattutto va nella direzione giusta”. Per l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, intervistato dalla Stampa, “oggi i risentimenti sono un lusso che non ci possiamo permettere. C’è un’emergenza che riguarda i nostri figli e il futuro dell’Italia. Davanti a una simile situazione, che Alfano e Berlusconi non si parlino è una cosa fuori dal mondo e anche poco credibile, perché dopo essere stati insieme tutta la vita non è che improvvisamente possono pensarla all’opposto”. “I moderati non si possono più nascondere”, sottolinea Casini.

“Se ancora pensano che, per resistere, debbono inseguire o scimmiottare i populisti, vuol dire che faranno la fine dei socialisti e dei popolari austriaci i quali, sommati insieme, si sono fermati al 22%. Invece con la scelta di Berlusconi a Roma c’è la possibilità di far pesare la differenza abissale che esiste tra moderazione e populismo. Cioè una questione che va oltre i destini personali di Marchini, di Bertolaso, di Casini. Si sta decidendo una certa idea della politica e dell’Italia”. Scegliere Marchini non è un regalo al premier Matteo Renzi, “è esattamente l’opposto. Se i moderati italiani non rialzeranno la testa – avverte Casini – quella sarà la volta che Renzi si approprierà definitivamente dei loro elettori. Non si fa alcun favore al premier, lo si fa all’Italia che ha bisogno di ragionevolezza e buonsenso”.

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