Scoppia caso sul vaccino, Parigi contro il gruppo Sanofi

15 maggio 2020

Alta tensione tra Parigi e Sanofi, dopo che il gruppo farmaceutico francese ha annunciato tramite il suo Ceo, Paul Hudson, che l’azienda darebbe “prima” il vaccino agli Stati Uniti, se ne dovesse trovare uno, perché il Paese “condivide il rischio” della ricerca attraverso una partnership con l’Autorità per la ricerca e lo sviluppo avanzato nel settore biomedico. Il presidente francese Emmanuel Macron – ha fatto sapere l’Eliseo – ha convocato i vertici del colosso farmaceutico francese per la prossima settimana dicendosi “turbato” dall’annuncio e ha chiesto che questo vaccino sia “sottratto alle leggi di mercato”. L’Unione europea a sua volta ha dichiarato che qualsiasi vaccino contro il coronavirus dovrà essere disponibile per tutti i paesi. “Il vaccino contro il Covid-19 deve essere un bene pubblico globale e bisogna che il suo accesso sia equo e universale”, ha detto il portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker.

Poi arriva la marcia indietro: il presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot, ha assicurato alla televisione Bfmtv che, “se gli europei lavorano rapidamente come gli americani” nel sostenere la ricerca, potrebbero ottenere il vaccino allo stesso tempo. In particolare, Hudson aveva detto ieri all’agenzia di stampa Bloomberg che il governo degli Stati Uniti aveva “diritto al maggior pre-ordine perché ha investito nell’assunzione del rischio” legato alla ricerca. Il vantaggio statunitense, secondo le dichiarazioni, sarebbe potuto essere di giorni o settimane. Una dichiarazione stigmatizzata come “inaccettabile” dalla sottosegretaria all’Economia francese, Agnès Pannier-Runacher. Mentre il primo ministro francese Edouard Philippe ha fatto sapere che il presidente di Sanofi, Serge Weinberg, gli ha dato “tutte le assicurazioni necessarie” sulla disponibilità in Francia di qualsiasi vaccino contro il nuovo coronavirus sviluppato dall’azienda. “Come ha affermato” il presidente “Emmanuel Macron, un vaccino contro Covid-19 deve essere un bene pubblico globale”, ha twittato Philippe. “La parità di accesso al vaccino per tutti non è negoziabile”.

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La prossima settimana Macron incontrerà i vertici della società per ottenere spiegazioni più esaustive. Il Presidente, spiegano fonti dell’Eliseo, è rimasto molto “colpito” dalla vicenda, profondamente convinto che un vaccino sia “un bene comune, estraneo alle leggi di mercato”. “Per noi sarebbe inaccettabile che un paese o un altro abbiano accesso prioritario per ragioni finanziarie”, ha dichiarato la vice ministra delle Finanze francese, Agnès Pannier-Runacher, precisando di aver ricevuto assicurazioni della società e ricordando che le sue fabbriche sono in Francia. Sanofi aveva chiesto anche all’Unione europea l’apertura di una linea di credito per lo sviluppo del vaccino, come ha fatto con CureVac, la società tedesca a cui è stato garantito un fondo di 80 milioni di euro. Senza ottenere risposta.

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