Scricchiola casa Pd: “Così come è il Jobs act non lo posso votare”

Scricchiola casa Pd: “Così come è il Jobs act non lo posso votare”
22 novembre 2014

“Così come è, il Jobs act non lo posso votare”. E’ quanto ha dichiarato Gianni Cuperlo a margine dell’assemblea costitutiva dell’associazione “SinistraDem” a Milano. L’esponente Pd, poi, scherzando ha affermato: “Potrei cavarmela dicendo che devo portare allo zoo i figli di Fassina, però credo che questa non sarebbe una soluzione particolarmente credibile”.

“Ieri sono intervenuto nella sede che ritengo più adatta, il gruppo parlamentare del mio partito, e ho detto che gli aspetti positivi ci sono ma ci sono anche aspetti critici sui quali il dissenso, la differenza di giudizio è profonda, ha a che fare con delle convinzioni che riguardano l’idea che almeno io ho del mercato del lavoro e dei diritti e della dignità della persona che lavora dentro quel mercato. Per queste ragioni questo provvedimento, in questo momento, non si può condividere e quindi votare”, ha spiegato Cuperlo, aggiungendo: “Mi sono appellato anche alla libertà di coscienza su alcuni emendamenti se si discuteranno in aula o al voto finale sul provvedimento”.

Questa mattina, per l’assemblea costitutiva dell’associazione “SinistraDem” a Milano, la sala Manzoni al primo piano del Palazzo delle Stelline di corso Magenta era gremita ben oltre i suoi 200 posti e la maggior parte dei partecipanti si e’ tesserato pagando 10 euro. Nuovi “associati” che si aggiungono al migliaio che a livello nazionale si sarebbero, secondo i promotori, gia’ tesserati. Cuperlo e’ arrivato alle 10, all’apertura dei lavori, e si e’ seduto ad ascoltare tutti gli interventi, tra cui quelli del consigliere regionale lombardo ed ex segretario della Camera del lavoro meneghina Onorio Rosati, della deputata Barbara Pollastrini, del capogruppo in Regione Lombardia Enrico Brambilla, del sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli e di Gad Lerner. Prima dell’intervento conclusivo di Cuperlo previsto per le 14, dovrebbero intervenire l’assessore comunale di Milano alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e il deputato Francesco Laforgia. All’assemblea ha portato anche il suo saluto Alessandro Alfieri, segretario lombardo del Partito Democratico, che, al di la’ delle differenze di posizione, ha sottolineato l’importanza della presenza e del lavoro del partito sul territorio.

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“Oggi siamo qui a discutere della peggiore recessione della nostra storia dalla quale Bruxelles con le sue richieste non ci aiuta a uscire, della Legge di stabilita’, delle risposte che dobbiamo dare all’economia, della ripresa dei consumi interni e naturalmente anche delle grandi riforme che queste Paese attende e questo governo ha incardinato”, ha spiegato ai cronisti Cuperlo, sottolineando: “E nell’immediato anche della riforma del mercato del lavoro su cui abbiamo espresso apprezzamenti ma anche riserve e critiche, a partire da come si gestisce il demansionamento e soprattutto sulle norme sul licenziamento, sulle quali continuo a ritenere che non fosse necessario intervenire dato che una riforma in senso restrittivo, anche dell’articolo 18, l’abbiamo approvata solamente due anni fa”.

A dar manforte al compagno di partito, Stefano Fassina che conferma il voto contrario al Jobs act. “La soluzione trovata – dice l’esponente della minoranza Pd – non è soddisfacente. Rimane un intervento che fa arretrare le condizioni del lavoro, e la parte che dovrebbe contrastare la precarietà è puramente virtuale e senza risorse”. Quindi, “esprimeremo la nostra valutazione negativa nel voto che si farà sul provvedimento”.

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