Sicilia e-Servizi, “assunzioni irregolari”. Indagati Ingroia e Crocetta

Sicilia e-Servizi, “assunzioni irregolari”. Indagati Ingroia e Crocetta
Antonio Ingroia (S) con il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, durante la cerimonia per il ventunesimo anniversario della strage di Via D'Amelio dove persero la vita Paolo Borsellino e gli uomini della scorta, Palermo, 19 luglio 2013. ANSA/MIKE PALAZZOTTO
17 marzo 2015

Abuso d’ufficio. Questa l’accusa contestata dalla Procura di Palermo all’ex magistrato Antonio Ingroia e al governatore siciliano Rosario Crocetta. I due sono stati iscritti nel registro degli indagati assieme all’ex ragioniere generale della Regione, Mariano Pisciotta, e a sei assessori. L’inchiesta ha sotto i riflettori una serie di assunzioni effettuate nella società partecipata regionale ‘Sicilia e Servizi’ di cui Ingroia è amministratore unico, nelle quali i pm sospettano irregolarità. In particolare, gli indagati avrebbero aggirato una legge che disponeva il blocco delle assunzioni, procedendo invece a mettere sotto contratto nuovi dipendenti. Sulla vicenda è in corso anche un procedimento contabile.  L’indagine fu inizialmente iscritta a carico di ignoti e, a luglio scorso, la Procura di Palermo decise di chiederne l’archiviazione. Le scorse settimane, però, il gip, bocciando la scelta dei pm, ha ordinato all’ufficio inquirente di iscrivere nel registro degli indagati tutti i personaggi indicati nel rapporto della finanza che aveva indagato sulle presunte irregolarità nelle assunzioni. Nell’informativa delle Fiamme Gialle si facevano, appunto, i nomi di Ingroia, Crocetta, Pisciotta e degli assessori Antonino Bartolotta, Ester Bonafede, Dario Cartabellotta, Nelli Scilabra, Michela Stancheris e Patrizia Valenti, componenti della Giunta che diede il via libera alle assunzioni.

Sulla vicenda, dicevamo è in corso anche un procedimento contabile. Infatti, Crocetta, Ingroia e i sei ex assessori dovranno rispondere in aula di un presunto danno erariale di un milione di euro alle casse pubbliche, contestato dalla Corte dei Conti. La vicenda riguarda sempre le assunzioni senza concorso fatte da Sicilia e-Servizi, società di informativa, guidata dall’ex pm al centro di scandali per spreco di denaro. Dopo l’uscita di scena del socio privato dalla società partecipata, questa era destinata a chiudere, ma lo stop, secondo il governo regionale, avrebbe mandato in tilt il funzionamento della macchina amministrativa. Non avendo formato personale regionale per la gestione dei software, Ingroia, forte di una apposita delibera di giunta e del parere dell’Avvocatura dello Stato, autorizzò le assunzioni dei dipendenti assunti dall’ex socio privato. La Corte dei Conti ha notificato gli atti a Crocetta, chiamato a rispondere per 265 mila euro, e agli altri co-indagati, tra cui anche l’avvocato dello Stato Massimo Dell’Aira (100 mila euro) che aveva firmato il parere favorevole alle assunzioni. Anche ad Ingroia vengono contestati 100 mila euro. L’udienza è fissata il 15 maggio.

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