La strada maestra: accordo flessibilità in cambio di riforme

6 luglio 2014

Evitando soluzioni utopistiche, oggi un accordo per la flessibilità in cambio di riforme è possibile. Ormai da tempo, in Italia, si discute sulla possibilità di modificare il Fiscal Compact. A questo proposito, nelle ultime due settimane, dapprima è sembrato che il clima fosse improvvisamente cambiato, con dichiarazioni “distensive” di Angela Merkel sulle proposte di revisione del Fiscal Compact. Si è infatti parlato di un documento – non pubblicato ufficialmente – che prevedrebbe una applicazione differenziata del fiscal compact a seconda delle riforme messe in atto dai singoli Paesi, e un fondo paneuropeo per gli investimenti in infrastrutture e grandi opere.

Nessun dettaglio tecnico, a dispetto della rielvanza dei temi, ma è bastato per ipotizzare un cambio di rotta e la strada aperta per una convergenza tra Popolari e Socialisti nel nuovo Parlamento Europeo. Gli entusiasmi italiani (al documento avrebbe lavorato anche il Governo italiano) sono poi stati raffreddati da diplomatiche ma chiare prese di distanza dell’entourage della Merkel. Subito dopo ecco le dichiarazioni di Delrio, che ha proposto di escludere dal calcolo del saldo strutturale di bilancio voci qualificate di spesa, sia di natura corrente che in conto capitale; e ha ipotizzato forme di “europeizzazione” del debito pubblico per venire incontro ai Paesi con il livello più alto di indebitamento. Tali proposte o non sono arrivate alle orecchie della Cancelliera o il silenzio della Germania deve forse valere come risposta. (linkiesta.it)

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