Strage di Ustica, lo Stato non vuole pagare indennizzi vittime

Strage di Ustica, lo Stato non vuole pagare indennizzi vittime
30 marzo 2015

di Enzo Marino

Lo Stato non ha alcuna intenzione di pagare i risarcimenti a diciotto famiglie delle vittime della tragedia di Ustica. Non solo, la stessa avvocatura oltre a chiedere il rigetto delle domande di indennizzo (che già il tribunale aveva concesso) reclama ai familiari il ”pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito”. Una richiesta più che discutibile e per la quale la difesa parla di “insensibilità dell’avvocatura…”. Ma andiamo per ordine. Parliamo di una strage rimasta nella storia d’Italia come una delle più tragiche, inspiegabili e in qualche modo simboliche delle complicità dello Stato, visti i continui depistaggi e inquinamenti delle indagini che hanno impedito dopo trentacinque anni di accertare la verità dei fatti. Il disastro, infatti, accadde la sera del 27 giugno 1980, quando un aereo di linea Douglas DC-9 della Itavia, decollò dall’aeroporto di Bologna, ma prima di atterrare allo scalo di Palermo, si squarciò in volo all’improvviso e cadde nel tratto di mare compreso tra le isole di Ustica e Ponza. Nell’evento persero la vita tutti gli 81 occupanti dell’aereo. Dopo trentacinque anni lo Stato non intende risarcire queste famiglie e addirittura vuole che esse stesse paghino le spese processuali. Una storia tutta italiana. E così l’avvocato dello Stato, Maurilio Mango, ha chiesto ieri alla corte di appello civile di Palermo il rigetto delle domande di risarcimento per prescrizione o infondatezza e chiede pure di porre a carico dei diciotto familiari il ”pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito”.

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Eppure il giudice monocratico di Palermo, Sebastiana Ciardo, lo scorso ottobre aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con 5 milioni 637 mila 199 euro, i 14 familiari – o eredi di essi – di Annino Molteni, Erica Dora Mazzel, Rita Giovanna Mazzel, Maria Vincenza Calderone, Alessandra Parisi e Elvira De Lisi. E, all’inizio di questo mese, inoltre, aveva condannato i ministeri a risarcire quattro familiari di Gaetano La Rocca, con poco più di un milione di euro (1.007.152). Sono diversi i procedimenti per risarcimento ancora pendenti in appello. Fra l’altro, la Cassazione si era già pronunciata in maniera definitiva, nel gennaio 2013, sulla richiesta fatta dai familiari di quattro vittime della strage dando loro ragione e giudicando infondata la tesi della prescrizione. ”La incommensurabile tragicità dell’evento non può esimere l’avvocato dello Stato dal dovere di svolgere tutte le difese che ritenga necessarie a tutela dell’Amministrazione”, scrive Mango nella citazione d’appello. “Tale condotta è definibile affermando che si vuole depistare perfino il depistaggio che ha determinato l’inutile e sterile perdita di tempo – sbotta il legale dei familiari, Vincenzo Fallica, che parla di “avvocatura dello Stato insensibile al risultato già raggiunto attraverso tre sentenze della Cassazione che ha fissato chiaramente i principi di diritto su cui si fonda la responsabilità dello Stato”. ”Attraverso un altro giudizio pendente presso la Corte d’ Appello di Palermo – conclude – dovrebbe essere confermata la responsabilità dello Stato per depistaggio.

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