Tasse e referendum, Renzi all’attacco della minoranza Pd. Speranza ribatte: “Caro segretario tema fisco è molto serio”

Tasse e referendum, Renzi all’attacco della minoranza Pd. Speranza ribatte: “Caro segretario tema fisco è molto serio”
23 agosto 2016

di Giuseppe Novelli

renziTra Matteo Renzi (foto) e la minoranza Pd lo scontro è sempre più aspro. Dopo che l’altro ieri alla Versiliana, aveva invitato Massimo D’Alema e la sinistra Dem a non utilizzare il referendum come una “rivincita” del congresso, ieri il premier, prima di incontrare Angela Merkel e Francois Hollande a Ventotene, via e-news, è tornato ad attaccare sul fronte interno. Il tema è quello delle tasse, con la minoranza Pd che chiede di non abbassarle, privilegiando altre scelte. “Autorevoli esponenti della maggioranza (precisamente esponenti della minoranza del mio partito) – si legge nella newsletter – intervengono per dire che bisogna smetterla di ridurre le tasse. Quelli che per anni hanno parlato e comunque aumentato le tasse lasciamoli parlare ancora. Non disturbiamo i loro monologhi. Noi possiamo e dobbiamo fare una sola cosa: continuare a ridurre le tasse per i cittadini, fare di tutto per incentivare il lavoro e produrre ricchezza, perché solo così riparte la nostra economia. Tutto il resto è solo noia (o bufale: qualcuno ha provato a diffondere la notizia che all’importo del canone Rai in bolletta fosse applicata l’Iva, roba da matti)”. E anche sul referendum il premier rilancia: “La democrazia non è sotto assedio. Chi vota sì, cambia. Chi vota no, lascia le cose (e le poltrone) come sono”. Parole dure e nette, quelle del premier, a cui, su Facebook, ha replicato il leader della sinistra Dem Roberto Speranza (foto home).

Leggi anche:
Ipotesi Alta Corte per giudicare le toghe, accordo su separazione carriere

“Il tema del fisco è molto serio e non si può affrontare con le caricature come in queste ore fa purtroppo il segretario del Pd nei confronti della sua minoranza interna. Meglio essere chiari. Per me se togli la tassa sulla prima casa anche ad un miliardario, come purtroppo abbiamo fatto, commetti un errore grave. È una scelta inutile perché non produce sviluppo ed iniqua perché finisce col dare di più a chi già ha di più. La stessa politica dei bonus non mi pare abbia prodotto grandissimi risultati. Più in generale ridurre le tasse ha un moltiplicatore di crescita 0,8 fare investimenti 2,5/3. Nelle prossime scelte di bilancio le priorità per me devono essere gli investimenti (es. sanità, scuola, infrastrutture) e le misure a sostegno dei ceti più deboli e delle aree del disagio”. Parole condivise da Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria Pd, che però chiede di abbassare i toni e sviluppare un dibattito serio. “Io – ha detto – penso che una generica detassazione non selettiva sia sbagliata e nemmeno equa. Penso che al primo posto ci debbano essere gli investimenti pubblici, dobbiamo aiutare le imprese che assumono e che fanno investimenti e si può chiedere un contributo alle pensioni d’oro per aumentare le minime, credo che si debbano rinnovare i contratti pubblici e quelli privati, anche se può dispiacere a Confindustria”.

Leggi anche:
Ipotesi Alta Corte per giudicare le toghe, accordo su separazione carriere

Però, secondo il governatore, nel Pd deve prevalere il senso di unità: “Gli argomenti ci sono, senza bisogno di strapparsi i capelli. Ci sono nel Pd due anime: una social-liberale e una socialista e di sinistra, devono sopportarsi, non bisogna irridere le posizioni degli altri ed essere uniti ma anche fare un dibattito serio e abbassare i toni”. E se il senatore della minoranza Pd Federico Fornaro chiede di discutere preventivamente gli interventi da inserire nella legge di Stabilità, sottolineando che il “semplice taglio delle tasse ha dimostrato tutti i suoi limiti”, il renziano Andrea Marcucci parla di “controcanto incomprensibile” della sinistra. Renzi che in vista del referendum ha cercato di “ricucire” con l’Anpi invitando a un confronto il presidente Carlo Smuraglia, ottenendo una accoglienza “fredda” (“Non è certamente la soluzione del problema di fondo”) pare dunque tornato dalle vacanze con l’intenzione di non fare sconti all’opposizione interna. Anzi, con l’avvicinarsi del referendum e della legge di Stabilità, sembra che il muro contro muro sia destinato a diventare più aspro. Verso la resa dei conti.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti