Teatro Biondo Palermo, debutta Otello di Lo Cascio

16 marzo 2014

Debutta martedì 18 marzo, alle ore 21.00 al Teatro Biondo Stabile di Palermo, Otello di Luigi Lo Cascio liberamente ispirato all’omonimo dramma di William Shakespeare. Diretto e interpretato dallo stesso Lo Cascio nei panni di Jago, lo spettacolo vede la partecipazione di Vincenzo Pirrotta nel ruolo di Otello, di Valentina Cenni nel ruolo di Desdemona e di Giovanni Calcagno nel ruolo del soldato. Le scene, i costumi e le animazioni sono di Nicola Console e Alice Mangano, le musiche di Andrea Rocca e le luci di Pasquale Mari. Prodotto dal Teatro Stabile di Catania ed Emilia Romagna Teatro Fondazione, Otello replicherà al Teatro Biondo fino a domenica 23 marzo. Una novità assoluta, un Otello scarnificato, condensato nella sintesi estrema dei sentimenti, ridotto a quattro personaggi: il ruolo del titolo, Iago e Desdemona, ai quali si aggiunge l’invenzione di un soldato che si fa narratore, coscienza critica, coro.

Luigi Lo Cascio riassume il percorso che lo ha portato alla personale rivisitazione della tragedia del Bardo: “Mettere in scena l’intero testo, e per di più nella versione compiuta e statuaria dell’originale, appare impresa fuori misura. Così, insieme per prudenza e devozione nei confronti del modello, ho cercato di cavarne un soggetto fedele il più possibile agli spunti narrativi e ai rimandi alla fonte, ma intraprendente, nella ricerca di una via, fosse anche un vicolo, da aggiungere alla mappa sterminata che raccoglie le varianti, le trasposizioni, i calchi di questa tragedia candidamente misteriosa. Fortunatamente, il fatto che l’opera di Shakespeare, pur coinvolgendo lo spazio pubblico, rapidamente converga e punti al cuore di un dramma fortemente individuale, sembra autorizzare un lavoro di concentrazione e restrizione del campo d’azione. Ho cercato di mettere a fuoco soltanto alcune parti del testo, quelle che obbligano a confrontarsi con l’enigma di certe passioni umane”.

Leggi anche:
Marcorè dirige "Zamora": racconto un uomo un po' goffo e donne risolute

Attraverso l’uso dei versi e con una scrittura in cui la lingua italiana e quella siciliana si fronteggiano a colpi di endecasillabi, il plot si presenta modificato già nella sequenza temporale. Come spiega l’autore: “Si comincia dalla fine del testo di Shakespeare. La tragedia di Otello è già compiuta. Un soldato che ha assistito agli avvenimenti, non sopportando le distorsioni e i travisamenti con cui la vicenda rischia di venire tramandata, racconta la storia del suo amato generale, praticando alcune infrazioni alla realtà in nome di una verità più radicale. Nella sua versione, la storia di Otello è la storia di un uomo. E ciò che lo conduce al compimento del suo atto scellerato non è dovuto alle implicazioni che derivano dal colore nero della pelle. Ma da quella differenza fondamentale che talvolta, invece di generare un incontro tutto da costruire in virtù del desiderio, può spalancare un varco da cui può irrompere un odio smisurato. Questa differenza è quella tra uomo e donna”.

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti