Tregua Cav-Salvini, Lega “apre” su Senato a Fi ma chiede Regione Friuli

Tregua Cav-Salvini, Lega “apre” su Senato a Fi ma chiede Regione Friuli
L'ex premier, Silvio Berlusconi
21 marzo 2018

Un incontro, a colazione, da cui verrà fuori “un nome o una rosa di nomi” del centrodestra per la presidenza del Senato. Silvio Berlusconi riaprirà le porte di palazzo Grazioli a Matteo Salvini e Giorgia Meloni alle 12,30. Ma il vertice di oggi è stato anticipato da un giro di telefonate che ha sancito una tregua, dopo giorni di tensioni, tra il leader azzurro e il segretario del Carroccio. Durante il colloquio, in particolare, si sarebbe ragionato di uno schema che prevede la presidenza della Camera per i 5stelle e quella del Senato al centrodestra, con, però, una significativa apertura di Salvini all’ipotesi che a esprimere quel candidato sia Forza Italia. Il nome in pista per ora resta quello di Paolo Romani, su cui però ci sarebbe il veto dei grillini. In cambio, tuttavia, i padani riaprirebbero i giochi in Friuli Venezia Giulia, reclamando per Massimiliano Fedriga quella investitura che era già stata affidata a Renzo Tondo. Che ci si fidi gli uni degli altri, è tutto da vedere, il problema è che le liste per la Regione vanno presentate prima che si chiuda la partita delle presidenze. Berlusconi, raccontano, è in una di quelle sue fasi in cui si fa “concavo e convesso”. D’altra parte, per lui, la vera partita non è quella della presidenza delle Camere: l’obiettivo resta quello di avere un ruolo nella partita che si gioca sul governo. E che, viene spiegato da Fi, resta svincolata da quella parlamentare.

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Per questo, il leader azzurro ha “aperto” a un dialogo con i grillini, ma nell’ottica di una trattativa più ampia che comprende gli uffici di presidenza nella loro totalità. Lo spiega Renato Brunetta dopo aver incontrato i capigruppo M5s. “Abbiamo convenuto – racconta – che ci dovesse essere anche un accordo sugli uffici di presidenza, senza lasciarlo al caso del voto”. Il capogruppo azzurro fa però una precisazione non di poco conto: bisogna agire, sottolinea, “tenendo conto che esistono anche il Pd e Leu”. Una considerazione nei confronti dei dem che tradisce la volontà dell’ex Cavaliere di continuare a tenere la porta aperta a un governo “largo” che consenta di evitare il ritorno precipitoso al voto. Eventualità che Berlusconi mette in cima a quelle da evitare. Intanto, Salvini sta lavorando ad un programma di governo per trovare i numeri per “dare risposte ai cittadini”. E’ quella la vera partita che interessa al leader del Carroccio. “Non escludo nulla”, dice il leghista Giorgetti sull’eventualita’ di un accordo M5s-Lega. Il Cavaliere aprirebbe ma occorrera’ capire chi eventualmente potrebbe guidare un esecutivo di questo tipo, con quali numeri e con quale programma. A palazzo Chigi eventualmente potrebbe andare una figura di garanzia ma le trattative sulla prospettiva di un governo sarebbero ancora in alto mare.

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Ecco perche’ anche Di Maio ha elogiato il presidente Sergio Mattarella che non e’ in pressing sulle forze politiche. C’e’ chi prevede diverse settimane se non mesi per lo sblocco dell’impasse. E c’e’ chi, anche all’interno del centrodestra, ipotizza che un governo possa durare pochi mesi se non un anno, in tempo per varare una legge elettorale. Ma Salvini ha piu’ volte spiegato che provera’ in tutti i modi affinche’ si garantisca la governabilita’. E l’appoggio del Cavaliere ad un’intesa anche con M5s potrebbe essere decisiva a riguardo. La partita delle presidenze delle Camere e’, invece, ad una possibile svolta, considerate le aperture della Lega ad una presidenza targata FI. Aperture che andranno verificate nel vertice che si terra’ oggi a palazzo Grazioli. Domani, giovedi’, arriveranno i nomi (lo ha comunicato anche il Movimento 5 stelle), e da venerdi’ si gioca. Dietro l’angolo c’e’ gia’ lo scoglio del Def, ma sia nella Lega che nel Movimento 5 stelle, si da’ per molto probabile che il documento che sta approntando il ministero dell’Economia non sara’ decisivo. “Se ne parlera’ con la nota di Aggiornamento, in Parlamento arriveranno le risoluzioni ma alla fine non ci sara’ alcuno scontro”, prevedono fonti parlamentari del Carroccio.

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