ULTIM’ORA – ELIMINATO IL MEDICO DI BASE: “Una scelta contro i cittadini” | La riforma distrugge tutto quello che conosciamo
Medico (Pexels) Ilfogliettone
Possibile future novità per il Sistema Sanitario Nazionale, potrebbe modificarsi una figura storica e dà il via alla protesta.
La figura del medico di base, o medico di medicina generale, ha subito una profonda evoluzione nel corso dei decenni, passando da un ruolo prevalentemente curativo a uno di maggiore complessità e gestione della salute. In passato, il medico di famiglia era spesso il “dottore di fiducia” del quartiere, un punto di riferimento per ogni malanno, con visite domiciliari frequenti e un rapporto quasi paternalistico con i propri assistiti.
Con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale in Italia, il ruolo del Medico si è formalizzato, diventando un pilastro fondamentale delle cure primarie. Pur mantenendo il rapporto fiduciario con i pazienti, le sue mansioni si sono ampliate.
Oggi, il medico di base è il gestore della salute del paziente, non solo curando le malattie acute, ma anche occupandosi di prevenzione, screening, educazione sanitaria e gestione delle patologie croniche. Attualmente, il Medico di base svolge un ruolo cruciale di filtro e coordinamento all’interno del SSN. È il primo contatto per il paziente, valuta i sintomi, prescrive esami diagnostici e farmaci, e, se necessario, indirizza verso specialisti.
L’evoluzione continua con l’introduzione delle Case di Comunità e un maggiore orientamento al lavoro di squadra. I medici di base sono sempre più chiamati a operare in sinergia con altre figure professionali per garantire una presa in carico globale e continua del paziente, soprattutto per le cronicità e le fragilità.
La sanità in Italia si trasforma
In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale garantisce l’accesso universale e gratuito alle cure mediche. Il sistema si basa su tre livelli: lo Stato definisce le linee guida e i Livelli Essenziali di Assistenza, le Regioni organizzano ed erogano i servizi sanitari attraverso le Aziende Sanitarie Locali e gli ospedali, e i medici di base fungono da primo punto di contatto.
Nonostante l’universalità, i cittadini esprimono spesso lamentele riguardo alle lunghe liste d’attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici. Questa difficoltà nell’ottenere servizi in tempi ragionevoli spinge molte persone a rivolgersi al privato.
Può cambiare ancora la figura del Medico
La riforma della medicina generale prevede significativi cambiamenti per i medici di base, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza territoriale. I nuovi medici saranno assunti come dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale e assegnati alle Case di Comunità, strutture destinate a garantire cure primarie integrate.
Questi professionisti dovranno lavorare 38 ore settimanali, suddivise tra attività ambulatoriali e distrettuali, con un impegno minimo di 14-16 ore settimanali nelle Case di Comunità. Tuttavia, questa trasformazione ha suscitato preoccupazioni tra i professionisti del settore. Secondo Confprofessioni, concentrare i medici in un numero limitato di strutture potrebbe compromettere l’assistenza capillare, soprattutto nelle aree rurali. Inoltre, la riforma potrebbe comportare la chiusura di numerosi studi medici privati, con conseguenti perdite economiche e occupazionali.